Gli incidenti sulla neve sono un classico corollario della stagione sciistica. “La buona notizia è che le piste, come confermano due recenti studi austriaci, sono diventate più sicure negli ultimi 10 anni. Il numero di incidenti, infatti, è in costante diminuzione nonostante sia aumentato il numero di sciatori. La notizia cattiva è che troppo spesso l’audacia e la troppa sicurezza di sé tradiscono anche gli esperti”, spiega Marco Giustini, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità, che si è a lungo occupato degli incidenti sulla neve.
Piste italiane? All’avanguardia
“Sicuramente le piste sono meglio preparate e messe in sicurezza – continua Giustini – e noi italiani, in questo campo, raggiungiamo punte di eccellenza. Ovviamente il rischio di incidenti sulla neve c’è sempre, perché si tratta di uno sport che espone a situazioni estreme”. A tradire “è soprattutto la tendenza diffusa a sopravvalutare le proprie capacità tecniche e la propria situazione fisica. Mentre si sottovalutano i problemi legati alle condizioni ambientali”. La ‘spericolatezza’ resta una delle principali cause dell’infortunio sciistico. “Sulle piste – prosegue l’esperto – è fondamentale conoscere i propri limiti tecnici e fisici. E conoscere il contesto ambientale”.
[tentblogger-youtube Zl6xwuBJVIY]
La regola più importante è “arrivare fisicamente preparati ad indossare gli sci. Una buona preparazione atletica riduce i pericoli. Occorre poi ascoltare il proprio il corpo: la stanchezza è un campanello d’allarme. Rimanere sulle piste fino all’ultimo minuto non è saggio, tra l’altro c’è meno visibilità e crescono i fattori di rischio”.