Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Scusate se insisto: io lo amo troppo

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amoGuardo fuori, dalla finestra in ufficio. Splende un sole dolce, tipico di questa stagione dell’anno. Mi verrebbe voglia di uscire in anticipo, rimandare ogni impegno e correre a casa da lui. Sarò banale, scontata, ripetitiva e smielata. Molte donne mi accuseranno che tutte queste smancerie – solo a leggerle – fanno venire il diabete. Tant’è, ma scusate se insisto. Il punto e’ uno solo: io lo amo troppo.

Per il troppo amore si perde la testa, lo so. Perdonatemi per tutte le volte in cui passo le giornate vivendo in un mondo dove esistiamo solamente io e lui. Vi è mai capitato di parlare con qualcuno – anche di cose importanti – e di avere la testa completamente in un altro pianeta? A me succede sempre più spesso. Penso a lui, ovviamente. Il mio mondo e’ talmente sintonizzato sulla sua vita che anche quando mi si chiede l’orario, ad esempio, io rispondo pensando ai minuti che mancano per fargli fare merenda, affinché non passi troppo tempo tra il pranzo e la cena. L’altra sera una mia amica mi ha invitato fuori a mangiare una pizza, una rimpatriata tra amici. Ho detto subito si, ci mancherebbe. Poi però mi è venuto uno scrupolo, non proprio un senso di colpa, ma il disagio di andare a fare o dire cose di cui, in fondo, adesso non mi importa granché. Così, quando più tardi mi ha chiamata dicendo che non se ne faceva più nulla, in cuor mio ho gioito pensando che quella serata sarebbe stata molto più ben spesa restando a casa con lui. Perfino la mia amica del cuore ha smesso di chiamarmi per il nostro aperitivo delle otto di sera. Le ho rifilato per mesi una serie di scuse improbabili che a pensarci un po’ mi vergogno.

Alla mia collega a cui l’altro giorno non ho offerto quell’ultima caramella che avevo gelosamente conservato per lui, perdono. A tutte le persone con cui ogni volta non mi fermo a parlare tanto vado di corsa. A mia sorella che, per questi stessi motivi, ancora non sono andata a trovare nella sua nuova casa a Milano. A mia madre e mio padre: non vi chiedo più come state tanta e’ la voglia di parlarvi di lui, solamente di lui. A quel granchietto che per gioco ho lasciato schiacciare tra la sabbia e la riva. Ai fiori che passeggiando strappiamo, al cibo che ogni giorno consento che sputi perché non gli va. Perdono a te amore mio, con cui ho dato alla luce questo figlio stupendo, per tutte le volte che ti sostituisco con lui e perdono soprattutto a me stessa per dimenticare troppo spesso perfino di tirare un respiro.

Fiorella Corrado

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