Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Se una bionda ti viene a cercare

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biondaÈ sin da piccola che la Miccolis non nutre una grande simpatia per le bionde, da quando sua madre per farla stare buona le diceva “se non fai la brava vado subito dalla bambina bionda con gli occhi azzurri”, e da quando alla recita di Natale della scuola per fare la Madonna presero al suo posto una bimba bionda con gli occhi azzurri e le lacrime le sgorgarono tanto che lei, relegata al ruolo di pastorella, neanche volle più partecipare alla recita, perché ben sapeva che la Madonna doveva essere mora con gli occhi scuri essendo palestinese. Poi crescendo, in adolescenza e prima giovinezza, si accorgeva che girare accanto a una bionda bella o brutta che fosse non le portava alcun vantaggio perché gli uomini, come dice anche la Bellucci – e di estetica di sicuro ci capisce – guardano le bionde anche da dietro. Ma la soddisfazione arriva quando invece c’è una bionda che ti viene a cercare e tu diventi protagonista come nei film di un evento imbarazzante, o pauroso, o divertente. Non saprebbe quale aggettivo scegliere, considerato che ha provato – eccome! – le tre sensazioni.

Tutto è accaduto mentre la Miccolis si trovava nel solito circolo del Pd (a cui era iscritta) e si sentiva chiamare da una donna. Un brivido freddo le percorreva il corpo: “che fare?”. Per non cadere in scenate imbarazzanti era meglio spostare la situazione un po’ più in là. E mentre al circolo si affacciavano incuriositi sulla soglia, la Miccolis ascoltava tremante le urla della donna, epiteti a più non posso, e domande alle quali per fortuna rispondeva negando, negando tutto, anche le più evidenti verità: “cosa ci faceva alle due di notte a casa tua?”; “parlavamo” ovviamente, perché il terrore che arrivassero anche le botte era tanto… Ma alla frase “Brutta zecca comunista di…” aveva capito che poteva cominciare a prendere il tutto comicamente, quindi guardava quella bionda tinta inferocita, alta, magra, vestita fashion con occhialoni scuri, truccata con cerone, e provava invece ad analizzare la propria figura piuttosto sempliciotta e ingenua: “menomale un po’ di tacco, menomale il rimmel agli occhi, e per fortuna un foulard che dava un tocco più femminile… Ma c’era quella cosa che, maledizione, stonava e la minimizzava in tutto: quel fiorellino fra i capelli violetto coi brillantini dorati che spiccava quasi fluorescente sulla sua testa. Quindi borbottava fra sé e sé “ma proprio oggi dovevo mettermi sto fiore?”. Il giorno seguente era diventata quasi una eroina – o uno zimbello? – agli occhi di negozianti e baristi della zona che aprivano le loro vetrine per chiedere “chi era quella bionda? È vero che ti voleva picchiare?”. E un amico avendo sentito dell’accaduto le diceva “Ti ha detto zecca?” (nessun epiteto poteva essere peggiore di zecca).

Non nega che provava una certa goduria nell’ essere al centro della curiosità maschile (la femminile non l’avrebbe granché appoggiata), e soprattutto di avere eliminato anni e anni di credenze popolari secondo cui bisogna stare attente alle bionde e non alle more. Insomma, questa storia alla fine si è conclusa senza violenza e senza conseguenze – sorvoliamo su quello che poi è accaduto con il bellimbusto in questione – ma certo che la Miccolis quando ora esce di casa ha sempre paura di una bionda in agguato, e potrebbero essercene altre… Per fortuna ha dalla sua una bicicletta che la porta veloce lontano da loro.

Stefania Miccolis

L'Autore

1 commento

  1. Alessandra il

    Ho sofferto da bambina il mio essere scura di capelli e anche di carnagione. Le recite out, la Madonna era sempre la compagna di classe bionda con l’occhio azzurro, chissà perchè…ed io ero più brava, tant’è che da adolescente/giovanetta, il teatro mi ha rapita (e poi restituita perchè dovevo studiare…), le amiche bionde sono state il tormento della vita di relazione sempre. Ho sempre ripetuto che prima di me arriva sempre una bionda. Che ogni volta che inciampo, una bionda prende il mio posto. Ora non è che sia sempre stato così vero, visto che posti sono stati presi da more (che si tingono perchè piene di capelli bianchi), da bionde tinte (e quindi more come me), insomma un po’ da tutti i colori. Il biondo non è più temibile, ma le bionde che ci credono si. Un fidanzatino dei tempi andati, ancora oggi, mi ripete, che sono bionda dentro per consolarmi del bruno che mi avvolge…..Però ora ho l’orgoglio castano. Non cambierei mai più colore e la parrucchiera sconsolata, fa esperimenti e colori tono su tono, perchè a me ora piace solo il mio di colore e la bionda che è in me ha trovato il suo spazio. Brava Miccolis che in maniera magistrale hai dato voce a pensieri e stati d’animo che non tutti sono in grado di capire!!!!!

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