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molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Senegalesi contro il pizzo: esempio per Napoli

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“I migranti senegalesi che si oppongono al pizzo “sono un esempio di coraggio e di resistenza civile nella Napoli della paranza”. E’ questa la posizione assunta dalla Federazione islamica della Campania, che fa capo alla Confederazione islamica italiana dopo i fatti di cronaca accaduti il 4 gennaio nel centro storico di Napoli, in via Annunziata, zona Forcella.

Intorno a mezzogiorno sono stati sparati colpi d’arma da fuoco, nel mercato della Duchesca e della Maddalena vicino a piazza Garibaldi, dove è forte la presenza di ambulanti extracomunitari. Tra le persone si è scatenato il panico e una bambina è stata ferita al piede destro. Oltre a lei sono stati colpiti tre venditori senegalesi, probabilmente uno di loro era il vero obiettivo di chi ha sparato. Secondo una prima ipotesi investigativa, infatti, si sarebbe trattato di un raid punitivo legato al pizzo.

“Arrivano con le motociclette, armi in pugno, e sparano in pieno giorno con la stessa ferocia dei miliziani dell’ISIS, colpendo vittime innocenti, questa volta una bimba di appena 10 anni – si legge nella nota a firma di Abdullah Cozzolino – Fate presto ad intervenire contro chi attenta alla bellezza di Napoli, al fianco di chi, con coraggio, ha deciso di rimanere per resistere al malaffare, al fianco di chi quotidianamente combatte sul campo con gli strumenti democratici per il risveglio della nostra città. La moschea di Napoli è presente, sta dalla parte degli uomini di buona volontà che, senza alcuna distinzione, uniti, seguono la ‘politica del mestiere’ come rimedio al ribellismo scomposto, all’apatia ed alla indifferenza, sulle quali risulta assai complicato, se non impossibile, costruire”.

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