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Gianni Rodari

Skiplagged: viaggiare lowcost (col trucco)

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La caccia ai biglietti aerei e all’offerta migliore è ormai un’attività consolidata, croce e delizia di tutti i viaggiatori tecnologici di oggi. I siti che offrono questo genere di servizi sono infiniti, ma nessuno è come il motore di ricerca Skiplagged, creato dal giovane nerd Aktarer Zaman che è oggi al centro del tifone, le grandi compagnie aeree non smettono di bombardarlo. Perché? Perché funziona. Anche se c’è il trucco.

Viaggiatori in cerca

skiplaggedC’è chi a mezzanotte se ne sta collegato a internet ad aggiornare continuamente la pagina per beccare l’offerta migliore, chi ha meno pazienza e gironzola giusto per i siti più famosi, i grandi aggregatori di voli, non sempre all’altezza con le offerte; chi invece va direttamente sui siti delle compagnie preferite e chi finisce per perdersi tra tutte quelle occasioni sbattute in faccia senza pause, alcune reali, altre un po’ imbroglione. Tutti i siti perlopiù usano lo stesso sistema. Tranne Zaman.

Skiplagged

Nato in Bangladesh, Zaman è cresciuto a New York, a Brooklyn precisamente, e si è laureato in informatica all’età di 20 anni presso il Rensselaer Polytechnic Institute. Oggi vive a Manhattan e lavora ad una start-up di cui nessuno sa il nome. Ma il successo è arrivato con un progetto che era secondario, Skiplagged. Il sito è nato nel 2013, con l’obiettivo di trovare voli a basso prezzo, cosa che fa piuttosto bene, meglio dei suoi concorrenti. Il risparmio può arrivare fino al 40%, ed è questo che ha fatto gridare al “mistero delle tariffe super scontate”. I risultati sono molto appetibili, più appetibili della media, e a dire il vero sembra strano che sia stato l’unico fino ad oggi a riuscire nell’impresa, d’altronde sono anni che questi servizi spuntano come funghi sulla rete. La verità è che Skiplagged funziona meglio degli altri perché si basa su una falla.

La città nascosta

Si chiama “città nascosta”, Hidden City, è questo il sistema su cui si basa il metodo di Skiplagged: per raggiungere una determinata destinazione spesso bisogna fare uno scalo, ma se lo scalo fosse la vera destinazione? Beh, si risparmia. In sostanza si sceglie un volo che va da A a C, con scalo a B, ma a B ci si ferma, ed è così che si acquista un volo per la propria città nascosta. Ecco tutto. E questo perché i voli lunghi da o per gli “hub”, gli scali più importanti, che di solito sono sotto il controllo di una sola grande compagnia aerea, sono di circa il 30% più cari rispetto a quelli che invece passano per gli aeroporti più piccoli o secondari. Un trucco che alleggerisce i portafogli dei viaggiatori ma complica la vita alle compagnie, perché corre sul filo del rasoio. È legale? Non lo è?

Tutti contro Zaman

skiplagged vs united e orbitzLa United Airlines ha gridato alla concorrenza sleale, considera Skiplagged un modo scorretto di viaggiare. Viola, a loro dire, le norme sulle tariffe e non tutela i clienti che devono acquistare in modo legittimo i loro biglietti, senza strani sotterfugi. In più temono per la sicurezza, perché tenere traccia dei passeggeri in transito diviene in questa maniera un’impresa, e in tempi di terrorismo non è proprio il massimo, questa è l’altra critica forte che viene mossa a Skiplagged. Il tour operator Orbitz invece afferma che Zaman ha trovato il modo di collegare Skiplagged, di avere un accesso diretto al loro sistema di prenotazioni. Entrambi sono convinti che abbia agito con l’intenzione di danneggiarli, in completa e assoluta malafede e che per questo vada schiacciato, subito.

I pro Zaman

Ma chi lo usa non smette di sostenere invece che il sistema della città nascosta sia perfettamente legale, alla fine il biglietto viene pagato, il posto occupato, anche se solo per una tratta, e alla compagnia aerea cosa dovrebbe importare se poi i passeggeri non occupano realmente il posto e scendono alla “prima fermata”? Zaman si è difeso dicendo che non sta guadagnando nulla dal sito, che non vende concretamente biglietti, non prende percentuali, suggerisce solo la furbata del secolo per aiutare le persone, rendendo disponibili informazioni accessibili a tutti in modo più utile e interessante. È stato ad oggi citato per ben 75mila dollari, e gli è stato intimato di chiudere il sito, ma lui non ci pensa proprio, anche perché sta ottenendo grande visibilità e un enorme sostegno. Per aiutarsi a pagare le spese legali ha persino avviato una campagna di crowdfunding, e fino ad oggi ha raggiunto già quasi la soglia dei 70mila dollari.

Ma come l’ha scoperto?

L’ha scoperto per puro caso. Stava cercando un volo da New York a Seattle e gliene era capitato sotto gli occhi uno con scalo a San Francisco, a 170 dollari. Cercandone uno diretto si è reso conto dell’assurdità: un volo New York-Seattle costava incredibilmente 300 dollari, 130 dollari in più di quello che invece imponeva uno scalo.

(Piccole) limitazioni del sistema

I viaggiatori possono muoversi solo con un bagaglio a mano, perché quello spedito non finirebbe nella città nascosta, piuttosto a fine destinazione, e come recuperarlo poi? Inoltre la cosa può funzionare per un viaggio di sola andata, un’andata/ritorno sarebbe problematico, ma questo si può aggirare acquistando due biglietti separati.

In conclusione

Se tenterete di cercare un volo per la vostra città nascosta, fate attenzione alle compagnie, a quanto pare se scoprono questa intenzione possono impedirvi di ottenere un rimborso, cancellare il biglietto, o annullare le miglia… Importa? Su GoFundMe, dove è stata avviata la campagna di raccolta fondi, alla domanda “Do you think ‘hidden city’ ticketing should be prohibited?” solo il 4% degli oltre 13mila votanti ha risposto “Yes”.

Ilaria Pasqua

L'Autore

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