La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Sting contro la Brexit. Theresa May getta ancora una volta la spugna, il Regno Unito parteciperà al voto europeo

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“Amo il mio Paese  e non voglio vederlo soffrire a causa di un cattivo modo di governare e per un’avventata valutazione di un plebiscito, permeato e distorto da evidenti menzogne e fantasie, architettate da politicanti che perseguono vantaggi immediati allontanandoci dai nostri partner commerciali in Europa. Credo fermamente che questa sarà una tragedia per il mio Paese. Il mondo moderno ha davanti a sè una serie di minacce mortali che possono essere affrontate solo dai nostri Paesi e dalle nostre comunità se agiscono all’unisono. Il cambiamento climatico, l’inarrestabile tragedia della crisi dei rifugiati, il terrorismo, la fame e le pandemie non saranno contrastati efficacemente da piccoli principali che agiscono ognuno per conto proprio, in modo improvvisato e caotico”. E’ l’appello che Sting, il grande cantautore britannico rivolge al Regno Unito per fermare la Brexit.  L’invito del cantante è contenuto nel libro del Presidente della regione Toscana Enrico Rossi “Non basta dire Europa”.

Intanto la premier Theresa May ha gettato ancora una volta la spugna. Non ce l’ha fatta a chiudere, come sperava invano, un accordo con i laburisti per l’uscita dalla Ue. Il Regno Unito parteciperà alle prossime europee, votando addirittura prima di tutti gli altri stati dell’Unione ( il 23 maggio, poichè è consuetudine nel paese andare alle urne il giovedì, e non come tutti gli altri il 26).  L’annuncio è stato fatto il 7 maggio dal capo di Gabinetto del governo britannico David Lindington. E il prossimo dead line per un nuovo tentativo di accordo è il 2 luglio.

 

 

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