Alla Turchia spetta la causa palestinese?
Dagli anni delle primavere arabe ad oggi la Turchia ha gradualmente assunto una posizione…
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La storia del grande schermo turco di ieri e di oggi, attraverso cimeli e spettacolare…
Nell’ambito de “L’Assemblea europea contro l’estremismo e il terrorismo”, l’European…
L’Istituto Yunus Emre, Centro Culturale Turco di Roma in collaborazione con il Comune della città di…
La tv qatarina Al Jazeera domenica 3 febbraio ha mandato in onda un servizio che…
Dopo le elezioni di domenica 24 giugno che lo hanno visto trionfare sul suo rivale…
La Turchia ha scelto la via del presidenzialismo. Hanno vinto infatti sia pure per poco i sì – 51,22% contro 48,77%- al referendum costituzionale proposto dal capo dello stato Recep Tayyip Erdogan. Una svolta autoritarista che consentirà al presidente di accentrare molti poteri nelle sue mani.
C’è da chiedersi se a spingere l’Aja a a una mossa che non ha precedenti nella storia del Paese, sia stato l’amore per la libertà e la democrazia e il rifiuto di avere a che fare con i regimi autoritari; o se invece non siano state, piuttosto, le pressioni dell’ultradestra xenofoba di Gert Wilders
Golpe in Turchia. I militari hanno destituito l’attuale leadership e proclamato la legge marziale. Sono state bloccate le reti di comunicazione online. Il presidente Erdogan è in fugan -è giallo sulla sua destinazione- e l’evoluzione della situazione è seguita con la massima attenzione dalla Russia
Officials in Brussels offered Turkey £2.5billion and visa-free travel by June if it clamps down on the number of migrants making their way into Europe through its borders.
Sembra che in Medio Oriente stiano preparando qualcosa di importante.
Pochi giorni dopo gli attentati a Parigi, venti nazioni si sono riunite ad Antalya per il G20. Dove? In Turchia.