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Alan Kay

Tatjana Elfrig, la tedesca che mette il turbo a banca Finnat

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C’è una ‘tedesca’ che mette il turbo ad un’importante banca d’affari italiana, la Banca Finnat, specializzata in gestione dei patrimoni e consulenza, real estate, finanza d’impresa e attività fiduciaria. Tatjana Efrig, cinquantunenne, nata a Francoforte sul Meno, cresciuta a Kassel, cittadina a Nord del centro tedesco, è la senior financial analyst della Banca.

Le passioni

Ci incontriamo per un fortunato caso ad un convegno sui rapporti economici fra Italia e Germania, organizzato dallo Iai (Istituto Affari Internazionali), dove Tatjana è relatrice, indicata dall’Ambasciata tedesca proprio per la sua vasta esperienza. Da molti anni Tatjana vive in Italia, per motivi di cuore: ha sposato felicemente un italiano, che più meridionale non si può, essendo pugliese. “Mia madre – racconta – era originaria di quella parte della Prussia orientale diventata russa dopo il 1945. Fu suo padre, mio nonno, a insistere perché mi chiamassi Tatjana; quello stesso nonno che era pittore e musicista e volle che imparassi a suonare il pianoforte. Il fratello di mia madre, Claude (come Debussy) Wall, è pittore ed è ben quotato, con mostre in tutto il mondo. Anche mia madre ha un nome ‘musicale’, seguendo la passione del suo papà: si chiama Cosima, come Cosima Wagner. Ho una sorella minore di me di un anno e mezzo. Venimmo in vacanza in Italia e fu quella la prima volta che vidi questo meraviglioso Paese. Lo girammo in lungo e in largo e rimasi colpita da Pompei e dalla Costa Amalfitana: adoro Amalfi e, soprattutto, Ravello. Successivamente, invece, abbiamo sempre trascorso le vacanze in Grecia, molto friendly; è anche il mio stile di trascorrere le ferie, viaggiando semplicemente, per conoscere il paese vero’, quello della gente, immergendomi nella loro vita quotidiana, assaggiando i piatti tipici.”L’Italia piace davvero tanto a Tatjana: “Mi attrae il suo patrimonio artistico e musicale. Un’attrazione che discende da mio nonno materno, Günter Wall, con cui ho avuto un legame speciale, cementato da ore e ore della mia infanzia e giovinezza trascorse a suonare il pianoforte e a ascoltare buona musica insieme. Viveva a 50 chilometri da casa mia e il mio primo viaggio da neo-patentata alla guida di un’auto l’ho fatto per andare da lui.”La famiglia di Tatjana, oltre all’arte, aveva anche un’anima ‘economista’: suo padre era direttore di master economici. L’Italia, però, era un vero magnete per lei: “Apprendo con facilità le lingue e, subito dopo la maturità, parlando già bene francese e inglese, son venuta a Roma per imparare l’italiano, lingua essenziale per chi ama l’opera.Un’altra passione che ha è per la scherma, anch’essa eccellenza italiana. Frequentava la scuola del Maestro Michele de Santis e un compagno d’armi le presentò colui che sarebbe diventato suo marito: “Per noi è stato un colpo di fulmine! Malgrado il muro di ostacoli e pregiudizi che incontrammo, andammo a convivere ed io mi iscrissi a Economia e Commercio alla Sapienza, mentre il mio compagno intraprese la pratica legale. Ci sposammo prima che io mi laureassi, senza pubblicazioni, nel timore di ‘colpi di mano’ da parte della famiglia di lui, specie della sua risolutissima madre, una specie di Carabiniere del Re che metteva in soggezione col suo cipiglio. La mia famiglia, invece, era con noi. La nostra è stata una situazione da feuilleton, come usano dire coloro che ci conoscono. Ad aprile, malgrado le profezie di mia suocera, festeggeremo le nozze d’argento! Lei si ammorbidì solo quando, molto anziana, si ammalò e noi l’assistemmo. Ma neanche più di tanto. Era una convinta assertrice del proverbio: ‘Mogli e buoi…’.”

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La carriera

La carriera di Tatjana comincia con la laurea: “Mi laureai quando mio figlio Lorenzo, oggi 21enne, aveva un anno, con una tesi in Tecnica bancaria. Il relatore era un vero e proprio guru della materia, considerato severissimo, il professor Giuseppe Murè. Mi assegnò una tesi sperimentale, che confrontava i sistemi bancari italiano e tedesco, sin dalle origini e, in particolare, dall’800 in poi. Esordii nel mondo del lavoro in Europrogetti e Finanza, Società del Mediocredito Centrale che si occupava di Fondi europei. Istruivo le pratiche di finanziamento per la Legge 488. In fondo, sin dapprincipio ho focalizzato il mio lavoro sulle analisi delle società e dei loro business plan.” Anche ai tempi, però, per i giovani neolaureati, imperava il precariato: “L’ho superato – narra Tatjana – accettando di andare a lavorare, nel 1995, in una banca tedesca immobiliare, la Aarel Bank, che voleva espandersi a Roma e cercava personale qualificato bilingue. Stavolta il contratto era a tempo indeterminato; ma sono stata vittima di stalking e mobbing insieme da parte dei superiori e, pertanto, ho cercato un’occupazione altrove. Provvidenzialmente, un mio amico, che conosceva la situazione, mi ha presentato i proprietari di Banca Finnat, dove si stava liberando una posizione ai ‘collocamenti’.

Il periodo presso l’ Aarel Bank, se si esclude la parte personale, professionalmente è stato molto importante sia perché ho partecipato alla start up di una banca straniera su un nuovo mercato, sia perché ho fatto una grande esperienza in materia di contabilità, cosa rivelatasi utilissima nel mio attuale ruolo di analista finanziario.” Il lavoro è per Tatjana una vera passione: ha superato brillantemente il complesso esame presso l’Aiaf, l’Associazione degli analisti finanziari, pur dovendo accudire la sua famiglia, col bimbo ancora piccino. “Se ci penso ora – ammette sinceramente – mi chiedo come ho fatto. Lavoro da 14 anni in Banca Finnat e sono cresciuta fino a diventare senior analyst, rappresentandola anche in occasioni esterne. Sono specializzata nel settore energetico, aerospazio e difesa e mi occupo di valutare le aziende quotate e da quotare in Borsa; in più collaboro anche alle previsioni macroeconomiche.

Un volto “televisivo” e una voce “radiofonica”

Per tanti anni sono stata anche un ‘volto televisivo’ e una ‘voce radiofonica’: per Bloomberg Television mi occupavo di rispondere sia alle domande sui mercati azionari, sia di realizzare ‘speciali energia’; per Radio Classica, con Carla Signorile’ ero in trincea, rispondendo in diretta alle domande degli ascoltatori che volevano consigli e spiegazioni sulle previsioni sui mercati, per indirizzare i propri investimenti.”
Ora il testimone sta passando al giovane Lorenzo: “Ha 21 anni – dice e un po’ traspare l’orgoglio di mamma, presente ad ogni latitudine – ed ha deciso di seguire la mia strada. Si sta facendo le ossa in Germania, con un Bachelor in Macroeconomia all’Università di Augusta. Allo stesso tempo, non rinnega le sue radici italiane, in quanto vuole specializzarsi come manager nel settore del lusso, un settore in cui il nostro Paese ha la leadership. Non dimentico la mia terra, anche se l’Italia mi ha dato molto, prima di tutto i miei affetti più cari. Aderisco volentieri alle iniziative promosse dall’Ambasciata della Germania e sono un loro supporto per fare networking con realtà imprenditoriali italiane ‘sane’, da promuovere sul mercato tedesco.”

 

Annamaria Barbato Ricci

L'Autore

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