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Gianni Rodari

Terrorismo. Reportage: lassismo 007 belgi tra cause strage Parigi

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parigiGli 007 del Belgio sono finiti sul banco degli imputati per l’esecuzione degli attentati di Parigi costati la vita a 130 persone. Il lassismo delle autorità belga nella gestione dell’immigrazione e di alcuni estremisti islamici sarebbe dietro la radicalizzazione di alcuni personaggi che hanno preso parte agli attentati di Parigi dello scorso mese, rivendicati dallo Stato islamico. E’ quanto emerge da un reportage realizzato dall’emittente televisiva di informazione “Med 1”, che ha mandato in onda ieri era in anteprima un lungo reportage sulla situazione della sicurezza in Belgio, paese che vive in un clima di terrore per la possibile esecuzione di attentati terroristici, e sulla condizione degli immigrati di origine araba.

L’emittente televisiva ha infatti ricordato come le autorità di Bruxelles abbiano chiesto aiuto ai servizi segreti marocchini per combattere il terrorismo in patria, dopo il successo ottenuto dai 007 di Rabat in Francia che hanno individuato prima di tutti la cellula di Saint Denis. A sostenere le autorità belghe ci sono infatti anche i rappresentanti della comunità marocchina di Bruxelles che propongono la dimensione tollerante e dialogante dell’Islam di Rabat, voluta dal re Mohammed VI. Il paese nord africano persegue infatti una strategia che non si sofferma solo sull’aspetto investigativo e repressivo nei confronti del terrorismo ma che da’ importanza anche a quello religioso e sociale con interventi sulla formazione degli imam e sulle condizioni delle fasce più povere del paese. L’emittente “all-news” nord africana ha infine puntato il dito contro il lassismo delle autorità locali in particolare nella gestione dei dossier riguardanti alcuni casi come quello dell’estremista Bellirej.

Il Marocco, dopo gli attentati di Parigi, è diventato “riferimento a livello internazionale per la lotta al terrorismo al punto che la Francia e il Belgio hanno chiesto aiuto a Rabat in questo campo”. Secondo quanto si legge in un editoriale apparo sul sito web marocchino “Hespress” “a far diventare il paese come l’unico della regione vincente nella lotta al terrorismo e la sua politica articolata che conduce da più di dieci anni”. In particolare, secondo l’editoriale, “non solo il Marocco lavora con la sua polizia e la sua intelligence per combattere il terrorismo e i gruppi armati, ma a rendere incisivo il lavoro del governo è la strategia di combattere la povertà e il disagio sociale che sono alla base del reclutamento dei gruppi terroristici. Inoltre sembra funzionare il lavoro di educazione degli imam e di diffusione dell’Islam moderato per contrastare l’ideologia jihadista”.

Subito dopo gli attentati di Parigi infatti lo Stato islamico ha preso come una provocazione nei suoi confronti la parigicollaborazione avviata dai servizi segreti marocchini con Francia e Belgio per dare la caccia alle sue cellule in Europa. Secondo quanto riportava il giornale marocchino “al Sabah”, questa collaborazione avviata dall’intelligence marocchina in soccorso di quelle dei paesi europei sta mettendo a rischio il paese, entrato in questo modo nel mirino dei terroristi. Il giornale parla di un documento diffuso dal gruppo jihadista nel quale si minacciano attentati contro il Marocco per colpire i suoi palazzi istituzionali ma anche la sua economia, per vendetta nei confronti dei successi ottenuti dai suoi 007 in Europa in supporto ai paesi europei. In particolare tramite Facebook il gruppo terrorista ha invitato i suoi uomini a prendere di mira il Marocco.

A conferma di quanto emerso dal reportage dell’emittente televisiva che trasmette nei diversi paesi del Nord Africa, dopo la Francia anche il Belgio ha chiesto aiuto ai servizi segreti del Marocco per smantellare la cellula terroristica attiva nel paese centro-europeo. Secondo quanto riporta la stampa di Rabat, dopo il presidente francese Francois Hollande, che nei giorni scorsi ha ringraziato pubblicamente Mohammed VI e il Marocco per il contributo dato dai suoi servizi segreti che 24 ore prima di quelli francesi avevano individuato il covo dei terroristi di Saint Denis, ora è il turno del Belgio. Il re del Belgio, Filippo, ha telefonato ieri a Mohammed VI, che si trova in questi giorni in Francia, per chiedere al Marocco di inviare i suoi agenti segreti e di aiutare il suo paese nell’ambito dell’intelligence e della sicurezza.

parigiNon è un caso che solo ieri i servizi segreti marocchini hanno fornito un contributo nelle indagini che hanno portato ieri le forze di sicurezza spagnole a sgominare una cellula dello Stato islamico. Secondo quanto riferisce il sito web di Rabat, “Hespress”. Dopo l’intervento in Francia e in Belgio, con l’individuazione della cellula jihadista di Saint Denis,
anche in Spagna i servizi segreti marocchini sembra siano stati determinanti contro la minaccia terroristica. La polizia spagnola ha arrestato due persone sospettate di appartenere a una cellula terrorista attiva nel reclutamento di combattenti per lo Stato Islamico. Gli arresti sono avvenuti a Mataro, nei pressi di Barcellona, dove gli agenti hanno fermato un uomo di 32 anni, e a Pajara, sull’isola di Fuerteventura, nelle Canarie, dove in manette è finita una giovane di 19 anni. Entrambi i sospettati sono originari del Marocco e secondo gli investigatori avevano contatti diretto con i leader dello Stato islamico in Siria.

Hamza Boccolini

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