Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Tic tac, l’ora solare torna a bussare alle nostre porte

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Mancano ormai poche ore e poi dovremo salutare per un bel po’ di mesi l’ora legale. L’ora della luce, del caldo, quella che fa pensare all’arrivo delle belle giornate e della stagione estiva, sarà a breve sostituita dall’ora solare. Sabato notte infatti, fino a marzo del prossimo anno, le lancette degli orologi dovranno essere spostate di un’ora indietro. Ma perché ogni anno c’è questo gioco di orari e soprattutto a cosa serve?

All’inizio fu la guerra a ispirare il cambio di orario. Poter sfruttare un’ora di luce in più nel pomeriggio permetteva infatti una maggiore produzione di armi e munizioni. Ora ovviamente le motivazioni sono ben diverse, per fortuna, anche se il focus principale è sempre quello di poter sfruttare maggiormente la luce nelle ore pomeridiane, che sono quelle in cui il mondo è ancora in pieno fermento, a discapito di quelle mattutine, considerate un momento meno produttivo.

Ma non è tutto. Spostare indietro l’orario avrebbe anche effetti positivi in termini di risparmio energetico. E i dati stimati dalla società Terna non sembrano mostrare il contrario. È di 556,7 milioni di kilowattora il risparmio di consumi di energia elettrica che si è registrato quest’anno, un valore che in termini monetari si traduce nella cifra di 92,6 milioni di euro.

Il semplice gesto di spostare le lancette indietro ha fatto risparmiare al nostro Paese, negli ultimi dieci anni, la bella cifra di 6,6 milioni di kilowattora. Ma il risparmio è anche un altro. L’ora solare, secondo una stima del Globales Emissions-Model integrierter Systeme, consente anche di ridurre le emissioni di anidride carbonica, pari a una quantità di 246 mila tonnellate.

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