Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Tunisia: Marocco respinge giustificazioni per crisi TICAD-8

0

Solidarietà a Rabat dei paesi africani che lasciano il summit di Tunisi

Il comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri tunisino pubblicato nel tentativo di giustificare a posteriori l’atto ostile delle autorità di Tunisi nei confronti della Prima Causa Nazionale e degli interessi del Regno del Marocco, contiene molte approssimazioni e falsità. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Affari esteri, della cooperazione africana e dei marocchini che vivono all’estero.

“Lungi dal rimuovere le ambiguità che circondano la posizione tunisina, le ha solo approfondite”.

Il TICAD non è un incontro dell’Unione Africana, ma un quadro di partenariato tra il Giappone e i paesi africani con cui ha relazioni diplomatiche, aggiunge la stessa fonte, precisando che il TICAD fa quindi parte delle partnership africane, come lo sono con la Cina, l’India , Russia, Turchia o Stati Uniti e che sono aperti solo agli Stati africani riconosciuti dal partner. Di conseguenza, le regole dell’Unione Africana e il suo quadro, che il Marocco rispetta pienamente, non si applicano in questo caso.

In merito all’invito dell’entità separatista al TICAD-8, il portavoce del ministero precisa che è stato concordato fin dall’inizio e con l’accordo della Tunisia, che potevano partecipare a questo incontro solo i paesi che avevano ricevuto un invito co-firmato dal Primo Ministro giapponese e dal Presidente tunisino.

Una nota verbale ufficiale fatta circolare dal Giappone il 19 agosto 2022, sottolinea esplicitamente che questo invito co-firmato è l’unico e autentico invito senza il quale nessuna delegazione sarà autorizzata a partecipare a Ticad 8, specificando che “questo invito non” non è destinato all’ente menzionato nella nota verbale del 10 agosto 2022″, vale a dire l’ente separatista.

In questo contesto sono stati inviati 50 inviti a paesi africani che hanno relazioni diplomatiche con il Giappone e che quindi la Tunisia non aveva il diritto di instaurare un processo di invito unilaterale, parallelo e specifico all’entità separatista, contro l’esplicita volontà del partner giapponese.

Il portavoce del ministero sottolinea inoltre che il comunicato stampa della Tunisia mostra la stessa approssimazione sulla posizione africana. Questa posizione è sempre stata basata sulla partecipazione inclusiva degli stati africani, non dei membri dell’UA. Si basa sulla Decisione 762 del Vertice dell’UA, che chiarisce che il quadro Ticad non è aperto a tutti i membri dell’UA e che il formato è definito dalla stessa decisione e dagli accordi con il partner. Anche la risoluzione del Consiglio Esecutivo di Lusaka del luglio 2022, si accontentava di “incoraggiare l’inclusività” mentre la condizionava dal “rispetto delle decisioni pertinenti dell’UA”, in questo caso la Decisione 762.

In merito alla sostanza della neutralità e al riferimento nel Comunicato al “rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite” sulla questione del Sahara, ha osservato che la sorprendente e inspiegabile astensione della Tunisia durante l’adozione della risoluzione 2602 del Consiglio di Sicurezza lo scorso ottobre costituisce un elemento serio e legittimo dubbio sul suo sostegno al processo politico e alle risoluzioni delle Nazioni Unite.

In relazione, infine, all’accoglienza riservata dal Capo dello Stato tunisino al leader della milizia separatista, il portavoce ha osservato che il caparbio riferimento nel comunicato tunisino all'”accoglienza paritaria degli ospiti della Tunisia” suscita la sorpresa più grande, sapendo che né il governo tunisino né il popolo tunisino riconoscono questa entità fantoccio. Testimonia un atto di ostilità tanto palese quanto gratuito, che non ha nulla a che vedere con la “tradizione tunisina dell’ospitalità” che, comunque, non può in nessun caso applicarsi ai nemici dei fratelli e degli amici che è sempre stato al fianco della Tunisia nei momenti difficili.

Intanto la provocazione della Tunisia ha suscitato la reazione dei paesi africani in solidarietà con il Marocco. Il Presidente della Guinea Bissau e attuale Presidente della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS), Umaro Sissoco Embalo, ha lasciato l’8a Conferenza Internazionale di Tokyo sullo Sviluppo dell’Africa (TICAD), aperta sabato a Tunisi, per protestare contro la partecipazione del “Polisario” imposto dalla Tunisia.

Questa decisione rafforza la posizione di un gran numero di paesi africani, compreso il Senegal, che si sono rammaricati del fatto che questo incontro del Ticad sia stato caratterizzato dall’assenza del Marocco, membro eminente dell’Unione africana, per mancanza di consenso su una questione di rappresentanza.

Il presidente senegalese e attuale presidente dell’Unione africana, Macky Sall, si è rammaricato del fatto che l’8a Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo africano (TICAD), aperta sabato a Tunisi, sia stata contrassegnata dall’assenza del Marocco, un “membro di spicco dell’Unione africana”.

“Il Senegal si rammarica che questo incontro del Ticad sia segnato dall’assenza del Marocco, un membro eminente dell’Unione Africana, per mancanza di consenso su una questione di rappresentanza”, ha affermato Sall all’apertura di questa conferenza.

Ha espresso la speranza di vedere questo problema “trovare in futuro una soluzione duratura per il buon funzionamento della nostra organizzazione e della nostra collaborazione in un ambiente sereno e pacifico”.

Anche le Isole Comore hanno deplorato l’assenza del Marocco, “un pilastro dell’Africa”, dall’8a Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo africano (TICAD 8). Vorrei esprimere il nostro rammarico per l’assenza del Marocco, pilastro dell’Africa per motivi di rispetto delle regole fin qui stabilite per l’organizzazione di questo vertice Ticad, ha affermato il Presidente delle Isole Comore, Azali Assoumani, al apertura di questo convegno. Ha espresso l’auspicio che questo non influisca sulle aspettative dei nostri popoli in questo partenariato strategico tra Africa e Giappone.

Il ministro degli Esteri liberiano Dee-Maxwell Saah KEMAYAH ha affermato che la Liberia intende esprimere le sue preoccupazioni riguardo a questo vertice TICAD 8, sottolineando che mentre la Liberia apprezza la partecipazione di qualsiasi delegazione, sia dall’Africa che al di fuori del continente, al vertice TICAD, vogliamo che rientri nelle regole degli inviti. Il Ministro liberiano, infatti, ha indicato che il suo Paese si rammarica dell’assenza del Marocco a questo Vertice, esprimendo sorpresa per la presenza imposta di delegazioni non debitamente invitate secondo le regole degli inviti al TICAD. In tale contesto, KEMAYAH ha deplorato il mancato rispetto delle regole stabilite congiuntamente con il Giappone, in base alle quali persone o delegazioni sono invitate al Vertice, chiedendo così il rispetto delle decisioni dell’Unione Africana sulla forma della partecipazione al partenariato incontri, nonché sospensione dei lavori del Vertice TICAD, fino a quando non saranno risolti i problemi relativi agli inviti.

 

L'Autore

Lascia un commento