Il simbolo di un grande amore non è solo un cuore, ma anche un rene. Ce lo insegna la storia di PJ Spraggings, un musicista di Birmingham, in Alabama il quale, per strappare alla morte la propria moglie trentanovenne Tracy, malata di un devastante lupus fin dall’infanzia, non ha esitato a donarle uno dei propri reni, unica speranza per salvarla.
Tracy, infatti, non aveva tempo dinanzi a sé, perché il Lupus diventava sempre più aggressivo e invalidante e la lista d’attesa per il trapianto del rene faceva prevedere un’attesa minima di sette anni. Si trattava di una malattia ereditaria, giacché già la sorella minore della donna, anch’essa sofferente di Lupus, era morta a causa delle complicazioni in un trapianto renale.
C’è di più: PJ, pur essendo fra i pochi soggetti compatibili per la donazione, non aveva potuto farlo in prima battuta. Il suo stesso stato di salute presentava una forte controindicazione, a causa di un grande sovrappeso (all’inizio, il suo peso toccava i 120 kg) e di una severa ipertensione.
PJ non si è perso d’animo: si è messo a dieta per un anno, dimagrendo 31 chili e raggiungendo, lo scorso dicembre, il traguardo anche della stabilizzazione dei valori pressori.
Il 24 febbraio, poi, ha avuto luogo il doppio intervento chirurgico, della durata di quattro ore, per l’espianto da PJ e il contemporaneo trapianto per Tracy. Un vero successo, che ha premiato i sacrifici e le sofferenze di entrambi.
