Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

L’Unicef denuncia l’inferno dei bambini

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Abusi psicologici, violenze fisiche. minacce e addirittura la morte. Questo è il destino che attende quasi un miliardo di bambini di 190 paesi del mondo, i due terzi dei minori del pianeta di età compresa tra i due e i 14 anni.  A raccontare l’inferno, troppo spesso protetto dal silenzio, in cui vivono queste piccole vittime è l’ultimo rapporto dell’ Unicef. Cifre allarmanti che fanno luce su una drammatica e sconcertante realtà, che frequentemente si consuma all’interno del focolare domestico, dove gli aguzzini sono o i genitori, o i parenti più stretti o gli amici. Adulti che, ancor oggi, considerano ovvia o necessaria una punizione corporale o il ricorso a forme di umiliazione per educare i loro figli. Fa impressione constatare che nel 2014 siano ancora un terzo del totale.

unicef violenza minori“Non bisogna limitarsi a dire che la violenza sia ovunque e che viviamo in un mondo orribile. Ci sono vari soluzioni che dobbiamo prendere in considerazione”, ha detto Susan Bissell, capo della Child Protection dell’Unicef.  Dal rapporto emerge che la maggior parte delle violenze si consumano nei luoghi in cui i bambini dovrebbero sentirsi al sicuro, ma è proprio in questi  luoghi, scuole e casa, che si incontrano i maggiori ostacoli a documentare gli abusi. Abusi che in molti casi sfociano anche nell’omicidio. Un quinto delle vittime nel mondo sono  under 20, 95 mila nel 2012.

“La violenza genera violenza. Noi sappiamo che un bambino che ha subito un abuso tenderà a perpetrarlo a sua volta, trasformandosi da vittima in carnefice”, ha sottolineato il direttore esecutivo dell’Unicef. Dobbiamo cambiare questa attitudine, combatterla con il rispetto e la conoscenza. “La violenza contro i bambini è presente ovunque ogni giorno, ma non è inevitabile. Si può prevenire, cominciando a non lasciarla nell’ombra”.

Sei intanto sono le strategie che l’Unicef ha messo a punto per mettere la società in grado, dalle famiglie ai governi, di prevenire e ridurre questa piaga: sostegno ai genitori nell’educazione dei figli; cambiamento di mentalità; rafforzamento dei sistemi e servizi sociali e giudiziaria; dimostrare le conseguenze anche in costi economici della violenza per cambiare leggi e abitudini.  Ma rompere il silenzio è la priorità assoluta.

Qui  il rapporto completo

Sara Pizzei

 

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