Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Yemen: a Sana’a una borsa valori che fa capo a Teheran

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Houthi firmano accordo con l’Iranian Stock Exchange and Securities Organization

La milizia Houthi dello Yemen ha firmato un memorandum d’intesa con le autorità iraniane per istituire quella che ha chiamato la Sana’a Stock Exchange.

In base al memorandum, firmato dal capo dell’Iranian Stock Exchange and Securities Organization, Majid Eshqi, e dal governatore della Banca centrale controllata dagli Houthi, Hashem Ismail, Teheran si è impegnata a fornire servizi di consulenza, tecnici e strutturali per stabilire il mercato dei capitali yemenita.

L’agenzia iraniana “Fars News” ha spiegato che il memorandum mira a scambiare le conoscenze e le infrastrutture necessarie per sviluppare le attività sui mercati finanziari al fine di creare un’organizzazione per la borsa valori in Yemen.

Intanto il governo legittimo yemenita ha lanciato l’allarme per gli effetti economici catastrofici che potrebbero registrarsi dopo la firma di questo accordo da parte della milizia ribelle. Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha spiegato che il mercato monetario tra le due parti sarà utilizzato come copertura per i movimenti di fondi, il ritiro della valuta e della riserva di cassa saccheggiata dal tesoro statale e il suo investimento nella borsa iraniana.

Ha sottolineato che questo passo rientra negli sforzi di Teheran per controllare l’economia yemenita quotando le società yemenite, compreso quelle del settore pubblico, nel mercato dei capitali e inserendole come azionisti, facilitando il movimento di fondi tra la milizia Houthi e Teheran senza la necessità di utilizzare i canali bancari, in quanto può questo avvenire attraverso la compensazione tra gli strumenti di entrambe le parti.

Gli economisti yemeniti avevano sottolineato che l’annuncio della milizia Houthi è arrivato per precedere i tentativi dell’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg, per avviare negoziati relativi alla pratica economica e per porre fine allo stato di divisione del processo monetario in Yemen.

 

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