Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Yemen: Al-Alimi, Houthi sfrutta aeroporto Sana’a politicamente

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I ribelli hanno trasformato la questione dell’aeroporto di Sana’a da una pratica umanitaria a una questione politica

Il capo del Consiglio di comando presidenziale yemenita, Rashad Muhammad Al-Alimi, ha rinnovato il suo sostegno alla tregua umanitaria in corso in Yemen sotto l’egida delle Nazioni Unite, con tutte le sue disposizioni, compresa l’apertura dei valichi della città di Taiz, assediata dagli Houthi.

Ciò è avvenuto durante il suo incontro del 10 maggio ad Aden, insieme al vicepresidente del Consiglio presidenziale, al generale di brigata Tariq Saleh, al primo ministro Maeen Abdul-Malik, con l’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Hans Grundberg.

Durante l’incontro, il presidente ha ascoltato le parole dell’inviato delle Nazioni Unite sugli sforzi compiuti per stabilire una tregua umanitaria, che porti ad alleviare le sofferenze di tutto il popolo yemenita.

Al-Alimi ha ribadito all’inviato delle Nazioni Unite la disponibilità del governo legittimo a fornire tutto il necessario per facilitare il successo degli sforzi dell’ONU per portare la pace nel Paese, ponendo fine al colpo di stato compiuto dalla milizia Houthi con supporto iraniano.

Per quanto riguarda l’aeroporto di Sana’a, Al-Alimi ha confermato che il governo legittimo ha avanzato molte proposte, ma sono state respinte con chiara intransigenza dalle milizie Houthi.

Ha sottolineato che la milizia Houthi ha trasformato la vicenda dell’aeroporto di Sana’a da un dossier umanitario in una questione politica e ha distolto questo dossier dai suoi obiettivi umanitari per i quali l’accordo era stato concluso.

Al-Alimi ha ricordato all’inviato dell’Onu la necessità che le milizie Houthi si impegnino a cedere ai dipendenti statali gli stipendi derivanti dalle entrate petrolifere del porto di Hodeidah, come previsto dall’Accordo di Stoccolma.

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