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Gianni Rodari

Yemen: commemorata giornalista uccisa da Houthi

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Colleghi chiedono di perseguire gli assassini di Rasha Al-Harazi

I colleghi della giornalista yemenita Rasha Al-Harazi e del giornalista Mahmoud Al-Atmi hanno tenuto un simposio sui diritti umani dal titolo “Rasha Al-Harazi.. la verità non muore”.

L’iniziativa è stata organizzata a Taiz nel primo anniversario dell’assassinio della prima giornalista donna uccisa in Yemen e del ferimento del marito con un attentato terroristico.

Un seminario sui diritti umani, tenutosi domenica 13 novembre, nel quale è stato chiesto al governo yemenita e ai suoi alleati a perseguire i leader della milizia terroristica Houthi coinvolti nell’assassinio del giornalista Al-Harazi.

I giornalisti yemeniti, in collaborazione con il Dipartimento di Media della Facoltà di Lettere dell’Università di Taiz, hanno tenuto un simposio sui diritti umani nel quale hanno presentato 3 documenti di ricerca del capo del dipartimento dei media dell’Università di Taiz, Mansour Al-Qudsi, del giornalista Ashraf Al-Mansh e dell’attivista per i diritti umani Manal Al-Shaibani, che hanno discusso le tracce legali del caso a livello internazionale, la caratterizzazione del reato come atto terroristico e i meccanismi di pressione per il completamento delle indagini.

Il simposio ha trattato informazioni e prove raccolte prima e dopo il crimine, tra cui le minacce ricevute dal giornalista Al-Atmi al telefono e tramite messaggi nelle applicazioni WhatsApp e Facebook inviatigli dai leader Houthi da Hodeidah, avvertendolo e chiedendogli di interrompere il suo lavoro o che la sua vita e quella della sua famiglia sarebbero state oggetto di vendetta.

Uno dei giornalisti presenti al simposio ha accusato i leader Houthi di alto rango, guidati dal funzionario della sicurezza e dell’intelligence Houthi a Hodeidah, Abu Alaa Al-Omeisy, e dal capo dell’intelligence militare nel governatorato, Riyad Baldhi, di essere coinvolti nel crimine dopo la loro partecipazione alla raccolta di informazioni personali su Al-Atmi, inclusa la sua residenza, i suoi spostamenti e il tipo e il numero della sua auto.

Un attentato terroristico condotto con un ordigno esplosivo piazzato nell’auto del giornalista Mahmoud al-Atmi aveva ucciso sua moglie, la giornalista Rasha al-Harazi, che era in stato di gravidanza, il 9 novembre 2021, nella città di Aden, nello Yemen meridionale.

Il giornalista di Al-Atmi, sopravvissuto all’assassinio, ha confermato il coinvolgimento della milizia Houthi nell’esplosione della sua auto, sottolineando che le milizie stavano cercando informazioni su di lui, come il suo luogo di residenza, il tipo e il numero della sua auto, giorni prima dell’attentato.

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