Il ministro dell’Informazione yemenita ha sottolineato la necessità di intervenire per proteggere i siti archeologici e le antichità nello Yemen
Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha lanciato l’allarme per la tutela dell’identità nazionale in Yemen. Ha denunciato il coinvolgimento del regime iraniano e del gruppo Houthi nel “saccheggio organizzato” di antichità nelle aree sotto il controllo dei ribelli. Ha parlato anche del contrabbando di reperti per il commercio all’estero.
Al-Eryani è intervenuto tramite il suo account Twitter. Ha affermato che il regime iraniano lo sta facendo con la copertura di falsi progetti. Ciò rientra nel suo piano per cancellare i siti archeologici yemeniti, demolire l’identità nazionale e cancellare la storia yemenita.
Il ministro ha anche invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite e le organizzazioni e gli organismi internazionali, guidati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), a condannare le pratiche del regime iraniano. Secondo lui rappresentano “una flagrante violazione del leggi e convenzioni internazionali”.
I siti archeologici nei governatorati sotto il controllo delle milizie Houthi sono sottoposti a continui scavi. L’obiettivo è di ricercare tesori e antichità antiche che vengono contrabbandati all’estero e vendute in aste internazionali.
I leader Houthi stanno conducendo la distruzione sistematica di siti storici. Attraverso scavi non scientifici, lontano dalle autorità governative interessate a trattare con le antichità. Questi siti sono esposti all’intervento di bulldozer nonostante i continui appelli fatti dal governo yemenita per proteggere le antichità dello Yemen dall’estinzione a causa alle violazioni degli Houthi.