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Pietro Barilla

Yemen: Greenpeace, ONU risolva disastro Safer

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Greenpeace chiede alle Nazioni Unite di disinnescare rapidamente il disastro Safer perché siamo seduti su una bomba a orologeria

Greenpeace International ha chiesto alle Nazioni Unite di avviare rapidamente l’attuazione dell’operazione di salvataggio di emergenza in Yemen. Per la fatiscente petroliera Safer ancorata al largo della costa occidentale, sul Mar Rosso e di disinnescare il potenziale disastro.

L’organizzazione ha dichiarato sulla sua pagina Twitter:

“Siamo seduti su una bomba a orologeria. Basta con i ritardi, è tempo che il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite lavori per proteggere gli yemeniti e il Mar Rosso”.

Ha sottolineato che la fatiscente petroliera “Safer” galleggia al largo delle coste dello Yemen senza manutenzione dal 2015. Rappresenta un disastro imminente:

“Stiamo assistendo a una grande catastrofe in attesa di accadere. Eppure, quasi un anno dopo che le Nazioni Unite hanno chiesto di finanziare le operazioni di salvataggio, nulla è avvenuto. Finora nessuna attrezzatura è stata portata nell’area per evitare questo disastro”.

L’organizzazione ha affermato che la nave “Safer” trasporta 1,4 milioni di barili di petrolio greggio. Qualsiasi decomposizione della sua struttura o fuoriuscita di petrolio si tradurrà in una massiccia catastrofe. Poiché distruggerà i mezzi di sussistenza dei pescatori yemeniti e metterà in pericolo l’ambiente del Mar Rosso. Così come ostacolerà e interromperà il commercio internazionale.

Le Nazioni Unite hanno annunciato, lo scorso novembre, che avrebbero iniziato ad attuare l’operazione di salvataggio di emergenza per la nave “Safer” all’inizio di quest’anno. Dopo che i donatori hanno trasferito oltre 73 milioni di dollari in fondi. Ma non hanno ancora iniziato ad attuare il operazione nonostante siano trascorsi circa due mesi dal nuovo anno. Si sono giustificati con il fatto di non poter trovare un’autocisterna idonea a mantenere la quantità di petrolio.

Il governo yemenita ha affermato, in precedenza, che dopo che le Nazioni Unite hanno ottenuto i fondi necessari per completare l’operazione di salvataggio. La procrastinazione degli Houthi ostacola ancora l’inizio e il completamento dell’operazione, in totale disprezzo per l’impatto della fuoriuscita di petrolio dalla nave Safer. Per il suo costo per gli stock ittici yemeniti di 1,5 miliardi di dollari in 25 anni a venire, oltre all’impatto di ciò sull’aumento dei prezzi del carburante dell’800%.

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