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Paul Valéry

Yemen: Inviato USA, l’Iran alimenta il conflitto

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Lo ha denunciato Tim Lenderking

L’inviato statunitense in Yemen, Tim Lenderking, ha confermato che l’Iran sta alimentando il conflitto in Yemen attraverso il suo sostegno alle milizie Houthi.

Parlando in un’intervista al quotidiano (Arab News) pubblicata domenica 11 settembre, il diplomatico ha affermato: “Teheran sostiene la milizia Houthi nello sviluppo delle loro capacità militari e di droni”.

Ha anche commentato la situazione della petroliera Safer, avvertendo che qualsiasi fuoriuscita “distruggerebbe” la costa del Mar Rosso.

“Se i porti della costa occidentale saranno chiusi alle navi petrolifere, ciò aggraverà la situazione umanitaria in Yemen”.

Gli Stati Uniti d’America hanno lanciato l’allarme il mese scorso per eventuali interruzioni delle attività marittime e economiche globali nel Mar Rosso a causa della petroliera Safer ferma dal 2015 al largo del porto di Ras Issa, sulla costa occidentale dello Yemen, senza manutenzione.

Il Dipartimento di Stato USA ha affermato in una breve dichiarazione che la mancanza di manutenzione e la presenza di un vecchio sistema possono causare perdite di petrolio dalla petroliera, che a loro volta possono portare all’interruzione del trasporto marittimo globale e di altre attività economiche nella regione del Mar Rosso.

Ha aggiunto che la fuga di greggio distruggerebbe i mezzi di sussistenza degli yemeniti che dipendono dalla pesca e da altre industrie. La Safer è una petroliera consumata che trasporta 101 milioni di barili di petrolio (più di 140.000 tonnellate) ed è ancorata a 6 miglia dalla costa yemenita.

Le Nazioni Unite hanno rinviato più di una volta la visita del suo team di esperti alla petroliera dopo che gli Houthi hanno rinnegato la loro promessa di consentire alla squadra di manutenere e svuotare la cisterna galleggiante per evitare un disastro ambientale, mentre il governo yemenita ha accusato la milizia di utilizzare la petroliera come carta di “ricatto politico”.

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