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molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Su YouTube i creativi musicali più forti sono gli utenti, anzi i prosumer

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youtubeUno dei contenuti migliori di YouTube è la musica. Il fenomeno è ora oggetto del primo studio accademico al mondo su come gli utenti di YouTube consumino contenuti musicali su questa piattaforma. Ma lo studio della Università di Aalto in Finlandia mostra qualcosa di più. Uno dei motivi principali per cui si cerca musica su YouTube è dato dalla presenza al suo interno di molti video creati dagli stessi utenti, ossia dai ‘prosumer’. Un misto, molto ‘british’, tra produttore e consumatore, perché oggi gli utenti medi di siti come YouTube e dei social in genere hanno tutti queste caratteristiche di base. Rimanipolano contenuti originali per aggiungere ad essi qualcosa di nuovo. E su YouTube le loro creazioni vengono premiate, apparendo a livello di risultati a fianco dei video musicali che possono contare già migliaia di visualizzazioni. Le case discografiche, nel frattempo, guardano con attenzione a questo fenomeno in crescita costante.

Questi video musicali ricreati dagli utenti sono promossi molto bene da YouTube, dicono dalla Aalto University. Tutti i filmati che contengono musica hanno un ranking molto alto ed un video ricreato con le musiche di un artista pop sono mostrati accanto alla sua versione originale nella pagina dei risultati della ricerca e suggeriti come contenuti ulteriori da vedere. I ricercatori hanno definito questo meccanismo effetto ‘halo’ e suona, diciamo noi, molto democratico. Dalle analisi della Aalto University risulta che su YouTube possono essere classificati tre tipi di video musicali: tradizionali, user-appropriated e derivati. La cosa curiosa è che gli utenti di YouTube gradiscono ascoltare musica da questa piattaforma anche senza gli ‘appropriati’ contenuti video, così se le immagini che stanno sotto sono ferme oppure passano solo il testo della canzone il gradimento resta immutato e le visualizzazione crescono di pari passo. Molto graditi sono i video alternativi o non-ufficiali e le versioni cover di brani famosi.

Tornando alle tre categorie individuate, i video tradizionali sono quelli effettivamente prodotti dall’artista o dalla sua casa discografica. Rientrano in questa definizione sia il video ufficiale del brano, sia eventuali versioni alternative rilasciate dall’artista, sia la varie versioni live dello stesso.

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I video user-appropriated sono quelli in cui l’utente si è in qualche misura ‘appropriato’ della musica per creare a livello di immagine qualche cosa di diverso rispetto all’originale. Molto spesso a questo tipo di video gli utenti fanno ricorso quando di un brano non esiste un video ufficiale e si vuole comunque rendere quella canzone disponibile su YouTube.

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I video derivati sono quelli in cui l’accento è posto sul contenuto video e sulla creatività degli utenti che scelgono un brano musicale come colonna sonora di video autoprodotti. Molto spesso questi materiali sono il frutto del lavoro di artisti che fanno cover di brani originali, di parodisti, di gruppi dance o di DJ. Al brano originale ci si ispira per trasporlo, a volte, in un nuova creazione, mantenendo però il nome della canzone come fosse un video ufficiale.

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La sorpresa maggiore arriva andandosi a leggere l’ultimo report annuale (2014) della IFPI – International Federation of the Phonographic Industry. Perché su ognuno dei video postati su YouTube possono essere aggiunti degli annunci pubblicitari e, secondo questo rapporto, i guadagni derivanti con questo sistema dai video non-ufficiali hanno ormai superato di gran lunga quelli generati dai video ufficiali. Francis Killing, responsabile della sezione Digital Business della Universal Music Group, ha definito il fenomeno dei video user-generated “un importante fenomeno di massa in costante crescita, a cui le case discografiche guardano con molta attenzione”, consentendo loro di monetizzare importanti risultati economici a partire dal loro repertorio su cui comunque mantengono i diritti di edizione ed il ‘sacrosanto’ diritto di aggiungere ads a piacimento!

Marco Bennici

 

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