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Milan Kundera

Assemblea europea contro il terrorismo, monitorare social, moschee e flusso di finanziamenti.

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Nell’ambito dell’Assemblea europea contro l’estremismo e il terrorismo, il Parlamento Federale belga ha ospitato a Bruxelles questo giovedì 14 marzo 2019 la prima conferenza europea su “L’effetto dell’islamismo sui migranti e i mussulmani in Europa”.  All’evento hanno preso parte 90 personalità e associazioni di 22 paesi, tra cui 18 diplomatici di 12 diversi paesi. Tanti gli interventi, dai quali è emersa soprattutto l’indicazione alle intelligence degli stati membri della Ue a monitorare il flusso di finanziamenti alle moschee, che continuano a proliferare senza regole, e alle comunità islamiche soprattutto quelle legate al movimento dei Fratelli Musulmani, che dispongono di potenti strumenti di propaganda e controllano alcuni media importanti.

A esprimere preoccupazione in tal senso soprattutto il deputato Koen Metsu, ex capo del comitato antiterrorismo del parlamento belga, che segnala anche una crescente resistenza da parte delle comunità islamiche a non integrarsi e a rifiutarsi di adeguarsi alle leggi locali.  Quanto alla spinosa questione del rimpatrio  dei fighters  belgi che sono andati a  combattere tra le fila dell’Isis,   Metsu ha confermato che Bruxelles  non ha ancora deciso quale linea adottare  anche se per il momento sembra orientata ad aiutare almeno i figli dei fighters che hanno un’età inferiore ai 10 anni.

Boriana Aberg, membro del parlamento svedese e presidente della delegazione svedese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha invece espresso forte preoccupazione sull’ estremismo in crescita pervasiva nei sobborghi delle città del suo paese, sottolineando anche qui un totale disinteresse degli immigrati, proveniente dai paesi di area islamica, a integrarsi. Stanno nascendo, ha detto, veri e propru ghetti costituiti da integralisti islamici, e questo danneggia tutto il resto della pacifica comunità musulmana che vive in Svezia. Bisogna chiedersi, ha aggiunto, chi li finanzia, e controllare il flusso del denaro che arriva in Occidente e i social che sono il principale strumento di propaganda e diffusione dell’islam radicale.

Jacques Myard, membro onorario del parlamento francese e ex membro della commissione per gli affari esteri, ha puntato il dito contro i Fratelli Musulmani, sostenitori dell’Islam politico.

L’estremismo e il terrorismo islamico, ha osservato poi dal canto suo  Ana Surra, membro del parlamento spagnolo, possono solo danneggiare l’Islam e incoraggiare partiti estremisti in Europa, che sono ostili agli immigrati di origine musulmana.  E’ necessario quindi puntare sull’integrazione e su uno stile di comunicazione che non  inciti all’intolleranza, ma promuova la convivenza pacifica nel rispetto delle leggi e della costituzioi delle nazioni ospiti

Sulla stessa linea d’onda l’ex ministro belga dell’immigrazione, Theo Francken, ha affermato che l’Islam politico è un pericolo perché, attraverso i gruppi estremisti, cerca di influenzare le società e trasformarle attraverso l’imposizione della Sharia e dei suoi principi. Gran parte delle battaglie per combattere questi gruppi estremisti debbono farle, ha detto, gli stessi musulmani che devono essere coinvolti nella ricerca di soluzioni a questo problema.

A sollecitare una maggiore cooperazione investigativa internazionale è stato il deputato italiano Gennaro Megliore, che ha sottolineato come sia assolutamento necessario aumentare lo scambio di informazioni tra paesi europei e paesi mediterranei, creando un’ istituzione di raccordo preposta a monitorare l’estremismo su Internet e sui social. ex deputato tedesco al Parlamento europeo, ha affermato che la credibilità contro l’estremismo risiede nella formazione degli imam in Europa e nel pericolo che diventino strumenti per diffondere l’ideologia estremista delle organizzazioni e Paesi estremisti. Ha sottolineato la necessità di mantenere come priorità le leggi dello stato che diffondono tolleranza e rispetto per i valori dell’altro e la differenza che rappresentano.

Il direttore dell’Accademia europea, Brahim Laytouss per lo sviluppo e la ricerca in Belgio ha presentato un rapporto speciale sulla realtà dei gruppi islamici in Europa evidenziandone i legami sempre più forti con i gruppi di Fratelli Musulmani in Europa.a parte sua, Koen Metsu, deputato belga ed ex presidente della commissione antiterrorismo del parlamento belga, ha ritenuto che questo tipo di promozione sia inaccettabile.

 

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