Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Sapessi com’è strano il voto indiretto indonesiano

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indonesia - jakarta fotoIl Parlamento indonesiano uscente, a pochi giorni dal termine della legislatura, ha varato una norma che vanifica le elezioni dirette dei governatori e dei sindaci alle elezioni amministrative. L’imminente disegno di legge è stato approvato già venerdì, dopo un dibattito in Aula durato oltre dieci ore: ben duecentoventisei deputati hanno votato per cambiare l’attuale sistema, che prevede l’elezione “diretta” degli amministratori da parte dei cittadini. In futuro, dunque, la responsabilità della scelta sarà nelle mani dei parlamenti locali e dei partiti che li compongono.

I deputati hanno voluto infierire un duro colpo al neo presidente della Repubblica Joko “Jokowi” Widodo, che a breve entrerà in carica. Quest’ultimo, infatti, ha vinto la presidenza a luglio: entrato in politica tramite elezione diretta, in qualità di sindaco locale, ha poi continuato a concorrere per la carica di governatore di Jakarta, ottenendo una clamorosa vittoria nel 2012, mediante elezione diretta e consenso popolare. Interpellato sulla vicenda, lo stesso capo di Stato ha definito il voto un “grande passo indietro” per la democrazia nel Paese. Il presidente ha aggiunto che gli amministratori eletti dal popolo hanno “un obbligo morale” verso i propri elettori, perché “da loro sono stati scelti”. La sua elezione a presidente è stata vista come foriera di una nuova era per l’Indonesia, dove i leader sono stati generalmente tratti dall’élite militare e politica.

Nel 2005 è stata introdotta l’elezione “diretta” degli amministratori da parte del popolo, con l’intento di consentire anche a nuovi politici di emergere, pur senza essere legati alla rigida casta della vecchia élite politica. Gli oppositori di questo sistema ritengono che le elezioni “dirette” siano troppo costose e che abbiano portato in molti casi alla corruzione. I deputati che ostacolano Widodo, come abbiamo visto, hanno la maggioranza nel parlamento nazionale.

Reazione indignata del popolo

Gli attivisti pro–democrazia hanno manifestato contro il disegno di legge, bruciando pneumatici fuori il parlamento a Jakarta ed esibendo slogan di protesta contro la nuova decisione imposta. La Bbc Indonesia editor di Karishma Vaswani ha spiegato che gli indonesiani hanno reagito con rabbia sui social media. “Riposa in pace democrazia” è diventato un argomento trend su Twitter, molti hanno commentato che la decisione è stata un enorme passo indietro per la democrazia indonesiana. Alcuni dicono che la decisione riporta il Paese molto indietro nel tempo, all’epoca dell’ex dittatore Suharto: gli esperti affermano che sotto il suo regime di 32 anni, i parlamenti locali hanno esercitato un forte nepotismo e clientelismo. La società civile indonesiana ha reagito con sdegno alla proposta, puntando il dito contro la classe politica “colpevole di ordire trame e manovre oscure”, a poche settimane dall’insediamento ufficiale del nuovo presidente Joko Widodo “Jokowi”, il 28 ottobre. Occorre, infatti, tener presente che a lanciare la proposta di riforma elettorale è stata la coalizione “Rosso e Bianco”, il cui candidato Prabowo Subianto, ex generale ed ex cognato di Suharto, ha perso alle presidenziali del luglio scorso.

Cristiana Gagliardi

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