La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Il tè di Alice. Appuntamento al Teatro dell’Orologio

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teatro dell'orologioL’appuntamento è a piazza dell’Orologio, ma una volta arrivati più che a una conferenza stampa sembra di trovarsi al tè di Alice nel paese delle meraviglie. Qui gli spettatori – poiché di vera e propria performance si tratta – sono seduti su divani colorati, sotto i loro piedi un prato sintetico e davanti tavolini con tè e pasticcini. A turno gli artisti presentano a ciascun divanetto il proprio lavoro e al suono di una campanella si danno il cambio; insomma quello del 23 settembre è un vero incontro tra teatranti e pubblico (tra gli invitati ci sono vecchi e nuovi abbonati). L’idea di Fabio Morgan, direttore artistico del Teatro dell’ Orologio, per presentare la nuova stagione dal titolo “Cambiamento reale” è efficace e divertente – peccato che non abbia tenuto conto delle previsioni del tempo che minacciavano pioggia- e crea, come solo il teatro sa fare, un senso di comunità.

Ci si siede da estranei e ci si alza salutandosi calorosamente consci di aver condiviso un piccolo evento e ripromettendosi di andare effettivamente a vedere qualcuno di questi spettacoli. La prima compagnia ad avvicinarsi è Vucciria teatro che porta in scena “Yesus Christo Vogue” in scena dal 16 al 26 marzo. Ci leggono il brano cui è ispirato il lavoro “Malattia mortale” di Kierkegaard. “L’orologio della temporalità si è bloccato – ci dicono- questa è una metafora della nostra epoca”. Il lavoro, par di capire, si ambienta in un futuro apocalittico, qui vivono gli ultimi due sopravvissuti di un mondo dove l’amore è oramai estinto. Suona la campanella e ci si presenta un signore delicato e poetico con tanto di tè, immagino sia Carlo Greco interprete di Valzer a Macondo in scena dal 29 marzo al 10 aprile per la regia di Paolo Triestino; arriva poi “un’imbucata”, per sua stessa ammissiome, infatti non è un’attrice ma è la regista Selene Gandini che firma “Viaggio verso Itaca” dal 3 all’8 novembre (la compagnia è Kinesisart), un viaggio tra canti, suoni , danza che ricalca le orme di Ulisse o meglio rivive l’amore passionale per le sue donne.

Il protagonista dell’ultimo spettacolo che ci viene presentato (almeno al nostro divanetto) è un criceto. Anzi non lo è. Perché Rosicchiola in scena non c’è –ma sul nostro tavolo sì e con tanto di teatro dell'orologioruota- e chi conosce “Carnage” il testo di Yasmine Reza, poi diventato film grazie a Roman Polanski, sa perché. O lo scoprirà andando a vedere la compagnia Aut out/Otni dall’8 al 20 dicembre. I lavori sono tanti altri, da Andrea Cosentino in “Lourdes” a Timpano/Frosini in “Carne” fino a “In punta di piedi” di Biancofango e alla “Trilogia di Mezzanotte” di Filippo Gili diretta da Frangipane. Un cartellone che incuriosisce per un teatro che- a detta del suo direttore –“non ha nessun tipo di riconoscimento istituzionale dagli enti locali” ma vuole creare, appunto, un Cambiamento reale. Staremo a vedere.

Laura Landolfi

L'Autore

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