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Alan Kay

Droni, cibo e store: Amazon non si ferma più

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Se Amazon non resta sulla bocca di tutti per più di una settimana, non è Amazon. Sarà questo ciò che salterà alla mente dei più, di fronte all’ennesima notizia sganciata così, un po’ in sordina, tra l’uscita di un nuovo e-reader, una polemica e qualche sciopero. Sembrava solo un progetto buttato lì per caso, tanto per far parlare, e invece diventerà realtà da qui a poche settimane: Amazon scenderà in campo anche “dal vivo”.

Amazon investito dalle polemiche

Le polemiche che girano intorno al colosso editoriale non accennano a diminuire. Mai come in questo periodo si trova al centro del ciclone; alcuni editori che sono sotto contratto si ribellano alle sue strategie di marketing aggressive e spesso per loro controproducenti. Gli autori si ritrovano i propri libri abbassati di prezzo continuamente, al centro di promozioni che non possono gestire e vedono il loro futuro diventare più incerto. Chi si è ribellato, provando a suggerire strade alternative, si è visto il gigante pararglisi davanti in tutta la sua potenza. I danni che continuano a subire questi editori, Hachette e Lagardere in primis, sono sempre più ingenti. Tra boicottaggi programmati, libri consegnati in ritardo, e nuovi servizi con abbonamenti illimitati, gli autori si ritrovano in una situazione critica e per loro ingestibile. La nascita di Authors United, che riunisce sotto un’unica bandiera gli scrittori scontenti, tra premi Nobel e comuni scrittori (che comunque di scrittura negli Usa riescono a vivere), dimostra l’importanza enorme che ormai Amazon ha assunto nel mercato mondiale. Infatti, copre oltre il 60% delle vendite negli Stati Uniti ed è oggi lo store online più visitato e sfruttato al mondo.

Lati positivi e negativi

Gli autori vorrebbero limitarne il potere, per ridarlo in mano agli editori sempre più stanchi e schiacciati. Ma è anche vero che gli editori senza Amazon non potrebbero sopravvivere. In un mondo in cui il digitale sta prendendo sempre più piede, Amazon è un canale irrinunciabile, che ha giovato ai più nel corso degli anni, non solo al creatore Jeff Bezos. Anzi, moltissimi editori sono nati grazie a lui, grazie alle possibilità che ha donato nel corso degli anni, e ancora, altri sono riusciti ad arginare la crisi con il suo supporto. Mentre gli autori hanno trovato voce, l’opportunità di emergere, e una piazza pubblica planetaria ad accoglierli. Amazon appare oggi come un mostro imbattibile che succhia energia da tutti, facendo i propri comodi, e gli editori come soggetti sempre più inermi; si vedono derubati costantemente del controllo sui propri titoli, per quanto riguarda la vendita online, la più ingente negli Stati Uniti.

Prime Air: arrivano i droni

amazon drone

amazon drone

Ma niente sembra colpire Amazon che continua a portare avanti progetti. Il drone è uno di questi. L’idea di usare droni per consegnare la posta, stuzzicherebbe chiunque, e a sentire la notizia viene quasi da sorridere, però nei prossimi quattro-cinque anni potreste ritrovarvi a fissarne uno mentre attraversa il cielo. Si chiama Prime Air e ha come obiettivo la consegna ultra veloce e personalizzata dei pacchi. All’inizio il raggio di consegne sarà limitato a circa 15 km dal centro di distribuzione, per poi allungare il “volo” fino a zone ben più distanti. Ma proprio ora ha ricevuto il no dalla Federal Aviation Administration, perciò il progetto slitterà sicuramente e lascerà spazio ad altro; un altro che c’è sempre in casa Amazon.

Amazon Fresh: Jeff Bezos investe sul cibo

C’è ad esempio Amazon Fresh, il servizio, partito a Seattle, casa madre dell’azienda, e disponibile a San Francisco, che permette di ordinare sul sito, dalla mattina alle 23, frutta, carne, pesce e verdura per farla consegnare direttamente a casa, ma anche altri prodotti, come i detersivi. La consegna oltre una certa cifra è gratuita, però è possibile anche sottoscrivere a circa 25 dollari al mese un abbonamento annuale per avere tutte le consegne gratuite di qualsiasi prodotto. È possibile ordinare anche attraverso un app del telefono e un servizio clienti è attivo via mail e telefono. La scelta di Bezos di investire sul cibo ha già scatenato preoccupazione all’interno della distribuzione americana di prodotti, ma soprattutto di tutte quelle aziende che fanno della consegna a domicilio di prodotti freschi e buoni il loro cavallo di battaglia. Oltre al rischio di soffocare lentamente il piccolo commercio dei vari negozi locali.

Fire Tv set-top box, smart tv e Fire Smartphone

amazon fire tv

amazon fire tv

E ancora, un set-top box, il dispositivo che vuole essere una risposta a Apple Tv e a Google Chromecast (già nel mercato con le loro smart tv), e un modo pure per entrare di prepotenza nei salotti. Consiste di preciso in un box da connettere alla televisione per fruire in streaming di contenuti digitali, con l’accesso istantaneo a oltre 200 mila film e serie tv, cosa che non fa piacere a Netflix, ma anche per giocare, se si acquista a parte l’apposito controller Amazon. E non finisce qui; Jeff Bezos si è lanciato persino nel mondo della telefonia per far concorrenza all’Android di Google, con il suo Fire Smartphone, uscito solo da pochi mesi, ma ancora agli inizi della sua (ipotetica) ascesa.

Infine Amazon anche per le strade

Una vera e propria rivoluzione per Amazon è quella di aprire uno store fisico, “tradizionale”, sin troppo tradizionale per lui che vive solo di intangibilità. Jeff Bezos si era sempre tenuto distante dall’idea, ma oggi sembra avere ben chiaro in mente cosa fare, anche se si tratta di un esperimento che potrebbe non andare a buon fine. Per ora ciò che si sa è che lo store aprirà sulla 34esima strada, all’angolo della settima, proprio accanto all’Empire State Building, in pieno centro, in un periodo ancora più strategico: quello dello shopping natalizio, e che avrà presumibilmente uno stile essenziale, modello Apple Store.

Come funzionerà lo store

Lo store funzionerà come negozio in cui esporre i propri prodotti, una sorta di vetrina, uno showroom in cui toccare i Kindle, vedere come funziona il Fire Tv set top box e i Fire Smartphone. Ma anche come una sorta di piccolo deposito con giacenza limitata a un giorno. Il cliente, ad esempio, potrà acquistare online e passare a ritirarlo nel punto vendita, scambiarla o permettere la resa in caso di problemi. Sarà un punto di contatto con il cliente, che in un’era come questa, dove il digitale sta avanzando, resta allo stesso modo importante e prezioso. Sarà infine un modo per dare ulteriore visibilità e peso a una società che è sempre stata intangibile. Se avrà successo, il mondo si troverà invaso da moltissime altre vetrine, per ora i dubbi restano molti. Ciò che è sicuro è che Jeff Bezos non si tira indietro ed è pronto a sperimentare nuove strade, anche quelle che sembrano impossibili.

Ilaria Pasqua

L'Autore

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