Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha confermato il 10 aprile che il successo delle consultazioni tra le parti yemenite, che si sono svolte nella capitale saudita, Riad, organizzate e patrocinate dal Consiglio di cooperazione del Golfo.
Secondo l’esponente del governo yemenita, i colloqui hanno sciolto l’iceberg di differenze accumulato in anno di conflitto, riunendo le formazioni yemenite e la loro parola. Si tratta a suo giudizio di un traguardo storico che riporta il Paese sulla strada giusta.
In una serie di tweet al-Eriyani ha affermato che le consultazioni, che hanno rappresentato un cambiamento fondamentale nel corso della crisi yemenita, hanno confermato la volontà del Consiglio di Cooperazione del Golfo, di riunire i gli yemeniti e la loro parola per restaurare il loro stato, stabilire la pace, sicurezza e stabilità, e che erano compresi anche gli Houthi, per i quali la porta è rimasta aperta per unirsi fino all’ultimo minuto.
Ha anche aggiunto che le consultazioni hanno stabilito il consenso del quadro politico nazionale sotto l’ombrello della legittimità e la naturale estensione dello Yemen come parte del sistema del Golfo e dello spazio arabo, in contrasto con lo stato di isolamento Houthi che rifiuta qualsiasi appello al dialogo e provoca lo spargimento di sangue, continuando a usare il linguaggio della guerra come mezzo per raggiungere i suoi obiettivi.
I colloqui tra le parti yemenite, iniziati a Riad sotto gli auspici del Consiglio di cooperazione del Golfo, e conclusi il 7 aprile, con la partecipazione di un ampio spettro di partiti yemeniti, rappresentanti di partiti regionali e internazionali, oltre a il presidente ei membri del Consiglio presidenziale yemenita, hanno visto l’assenza degli Houthi.
La dichiarazione finale, rilasciata giovedì 7 aprile, delle consultazioni ha chiesto l’avvio di negoziati con i ribelli sotto la supervisione delle Nazioni Unite per raggiungere una soluzione politica globale alla crisi yemenita.
Ha inoltre accolto con favore l’annuncio del presidente yemenita, Abd Rabbo Mansour Hadi, della formazione del Consiglio di comando presidenziale, sottolineando il suo sostegno al nuovo organismo.
