La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Dalla parte dell’ Orsa Amarena, ossia dalla parte dell’uomo e del suo habitat

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“La Favola di Amarena”potrebbe sembrare un racconto, destinato ai bambini, che dovrebbe, attraverso una
storia, dare un insegnamento facendogli conoscere il mondo che li circonda per poterlo appezzare e vivere.
Invece questo titolo è il riassunto di una tragica storia, quella di una Orsa abruzzese innocente, uccisa
crudelmente e senza motivo da una fucilata vigliacca di un ignobile essere umano.
Ne hanno fatto un bellissimo libro dove questa Orsa, mamma di quattro cuccioli, si racconta e con
l’ingenuità di chi è puro si chiede il perché di tanta crudeltà.

E questo ce lo chiediamo anche noi. Ma sono tanti i perché che riguardano la violenza e la crudeltà
dell’uomo proprio nei confronti del suo habitat naturale.
Viviamo in ecosistemi sballati, capovolgimenti di schemi naturali di vita, in una società che ha perso i suoi
parametri fondamentali per la conservazione delle specie e quindi anche di quella umana, sprofondando
nel paradosso, mentre si sbandierano tanto “i diritti” e perdono di significato parole come rispetto, libertà e
dignità. Molto poco si sta facendo per riequilibrare la vita sul nostro Pianeta.

Per quel che riguarda il nostro patrimonio faunistico, da poco ci si è accorti che gli animali sono creature
senzienti, grazie soprattutto alla crescente diffusione di associazioni determinate a schierarsi dalla parte di
questi esseri indifesi che hanno anch’essi il diritto di vivere.

Un discorso a parte meritano gli allevamenti intensivi che sono l’emblema di come l’uomo si è degradato
spingendosi verso il massacro degli animali ma anche di sé stesso perchè tutti sanno che questi metodi
sono altamente inquinanti.

Tornando agli animali cosiddetti “protetti”, in una intervista al direttore del Parco Nazionale di Abruzzo e
Molise, Luciano Sammarone, egli, oltre a condannare fatti riprovevoli, come quello dell’Orsa Amarena,
in sintesi parla di più progetti per dare spazio maggiore agli orsi, suddividendo il Parco, data la sua vastità,
in zone controllate in modo da evitare l’incontro tra questi e l’uomo.

Garantire la massima tranquillità per tutti deve essere un salto di qualità nella gestione del territorio con
l’appello di rispetto e riservatezza per il bene di questi esemplari evitando la postazione di foto trappole per
vendere filmati, visto che gli orsi stanno facendo sempre più notizia, e disturbo quindi da parte di curiosi
che possano provocare stress agli animali e di conseguenza comportamenti negativi per l’uomo.
Secondo aggiornamenti del WWF, ad oggi 60 esemplari di orsi lottano per la sopravvivenza in un habitat
sempre più frammentato. Inoltre bracconaggio, tramite arma da fuoco e veleni, e le collisioni con veicoli su
strade che attraversano i boschi, minacciano la loro esistenza.

Se qualcosa non cambia l’orso bruno marsicano sarà il primo della serie ad essere visto solo in fotografia.
E qui si pone un’altra domanda? Dove comincia e dove finisce l’habitat dell’uno e dell’altro?
Per ora infatti sembra che ci sia un po’ di confusione, un’area comune dove non c’è protezione né per l’uno
né per l’altro, visto che molte strade tagliano i boschi limitando territori riservati agli animali e facendoli
scendere a valle poiché non trovano più le piante per nutrirsi come bacche, amarene,carote,corbezzoli e
altro, recise dall’uomo e da una strategia politica che, mischiando le carte, preferisce risolvere il problema
sopprimendoli piuttosto che cedendo loro un po’ di spazio vitale legittimo. Al proposito molte ONG
(organizzazioni non governative) si stanno organizzando per ricreare l’ambiente adeguato all’orso con
impianti fruttigeni.

Sempre secondo il WWF l’LNDC Animal Protection, in difesa dei diritti per tutti gli animali, insieme ad altre
Associazioni hanno avanzato una istanza alla Meloni e agli organi competenti per bloccare la legge Fugatti,
contenente l’ordine di abbattimento di otto orsi all’anno nel Trentino.

Tale legge, chiamata per il suo efferato obiettivo “Ammazzaorsi”violerebbe le normative comunitarie e
l’art. 9 della Costituzione, che tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi.

Ed è per questo che si è chiesto al Governo di impugnarla davanti alla Corte Costituzionale.
Questo comportamento barbaro e stupidamente presuntuoso da parte dell’uomo non fa purtroppo
meraviglia, direi che è in perfetta armonia col modo di risolvere tutti gli altri problemi della nostra società,
fa da specchio alla cialtroneria e noncuranza che regna nel nostro Paese, ormai quasi terra di nessuno, in
una crisi di identità e di identificazione delle cose importanti per la vita dell’uomo su questo Pianeta.
Cominciare a rimboccarsi le maniche partendo dagli animali e dalla Natura e riscoprendo da dove
realmente veniamo potrebbe essere uno dei modi più appropriati perché l’uomo ritrovi sé stesso e possa
riprovare quello che, credo, abbia sentito per la prima volta di fronte ad Essa.

Rispetto, Gentilezza, Paura e Incanto.
Tutto quello che non ha niente a che fare con la mancanza di umiltà del nostro oggi.

L'Autore

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