Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Niente da fare: noi donne siamo multitasking

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Se c’è una cosa peggiore dell’emocromo completo da controllare per ognuno dei nove mesi di gravidanza e’ senza dubbio la curva da carico glicemico. Intendiamoci: anche il tampone vagino-rettale (verifica la presenza dello streptococcobeta) non è certo un test gradevolissimo. Tuttavia mandar giù un concentrato da cento grammi di glucosio densissimo e’ un’esperienza di una brutalità estrema soprattuto se prescritta senza casi di diabete in famiglia, con esami del sangue perfetti e poco aumento di peso. Dalla profilassi prima del concepimento ad ogni sorta di check-up, dall’overdose di vitamine ai ritrovati anti-nausea fino alle soluzioni per lavare le verdure contro i rischi di contaminazioni biologiche: in dolce attesa l’attenzione verso la donna e’ tale che persino un suo starnuto isolato viene accudito come nemmeno la peggiore bronchite.

I love meIl test per il tempo di protrombina e di tromboplastina e’ attorno alla trentaduesima settimana mentre poco prima del ricovero sarebbe opportuno un elettrocardiogramma. L’ultima visita da protocollo? Quella post partum, più o meno a quaranta giorni dalla nascita. Ma a quel punto le attenzioni sono tutte per il nuovo arrivato e poco importa se il tuo corpo – da qualche parte – non ha acquistato ancora la tonicità di una volta. C’è la poppata: ogni tre ore. Il cordone da medicare, i pannolini, i rigurgiti – pianto o colica?- le pesate, i parenti da accontentare e il marito, che ( oddio) guai ad ignorare. Quando lo sfinimento diventa un merito, l’antica sapienza di Sun Tzu e’ la strategia militare che ogni mamma adotta nel tentativo di svolgere al meglio qualsiasi incombenza. “Quando ti muovi sii rapido come il vento, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna”, recita L’Arte della Guerra. Anche con 39 di febbre, i brividi, le vertigini, la pressione a zero o se l’influenza ti ha colpito allo stomaco. Bisogna andare ugualmente di corsa. Corriamo per lavarci, per vestirci, per recarci a lavoro, per tornare – il cuore in gola- mangiamo di fretta, corriamo al telefono, perennemente in apnea, non ci fermiamo nemmeno quando stiamo nel letto.
Certo, le donne sono più inclini al multitasking, e ce ne vantiamo. Salvo poi rischiare il fondo che più fondo non c’è. C’è una famosa teoria secondo la quale se una finestra di un edificio viene rotta e non si provvede a ripararla, presto anche tutte le altre finestre verranno rotte. Riavvolgete per un attimo il nastro e tornate indietro nel tempo. Ricominciate da quella visita di controllo mancata, più o meno a sei settimane post partum. Poi fate un bel respiro profondo, una passeggiata, meditate in silenzio, comprate dello zenzero candito, un frullato di frutta, rimettetevi in forza e soprattutto, senza nessunissima fretta – dal profondo del cuore – fortissimamente, amatevi.
Fiorella Corrado

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