Esiste una correlazione tra personalità e capacità di risparmio: più si è estroversi, più il conto in banca piange. A rivelarlo è uno studio svolto da Jacob Hirsh, assistente presso la Rotman School e il Mississauga Institute for Management and Innovation; la sua ricerca, consuntiva di tre diversi studi portati avanti da lui stesso, rivela che le persone estroverse sono più propense a fare spese in maniera impulsiva, avendo di conseguenza più debiti sulla carta di credito e meno risparmi. Nel primo studio il dottor Hirsh ha dimostrato che le persone più estroverse tendono a scegliere ricompense minori ma più immediate invece che più grandi ma da riscattare più in là nel tempo.
Ciò ha portato lo studioso a trovare una correlazione tra i livelli di estroversione della popolazio degli Stati Uniti e i cambiamenti nei risparmi personali nel corso del tempo. E ciò è visibile anche su una scala molto più ampia: durante lo stesso periodo in cui i tassi di risparmio americani subirono un netto declino, ci fu anche un aumento dei livelli di estroversione della popolazione. In un secondo studio, Hirsh ha scoperto che gli stati con maggiori livelli di estroversione preferivano a distribuire le loro entrate tra spese immediate piuttosto che mettere i soldi da parte. Il terzo ed ultimo, infine, ha esaminato come i livelli medi di estroversione di differenti paesi fossero legati alla percentuale di prodotto interno lordo. Su una più larga scala, tutti e tre gli studi riportano lo stesso risultato: la psicologia personale può contribuire alla comprensione delle decisioni finanziarie e al comportamento economico.
