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Gianni Rodari

Il 15 settembre la Tunisia andrà alle urne per scegliere il nuovo presidente

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La Tunisia ha un nuovo presidente. A prendere il posto di Béji Caïd Essebsi, il primo capo dello stato eletto dal popolo, scomparso il 25 luglio all’età di 92 anni, è stato il leader del Parlamento Mohamed Ennaceur, che rivestirà la carica ad interim fino alla convocazione delle prossime presidenziali, che si sarebbero dovute tenere il 17 novembre, ma sono state anticipate al 15 settembre.

La Costituzione tunisina fissa la durata della presidenza provvisoria per la morte del Presidente in carica in un minimo di 45 giorni e in un massimo di 90 giorni. Ennaceur avrebbe quindi potuto restare al Palazzo di Cartagine fino al termine di ottobre, ma la Commissione elettorale indipendente ha ritenuto più opportuno votare il prima possibile. Una decisione che non ha mancato di suscitare polemiche, anche perché la data stabilita cade a ridosso delle elezioni legislative. Tra l’altro non è ancora chiaro con quale sistema di voto si sceglierà il presidente, perché la nuova legge non è stata ratificata.

Hanno reso omaggio a Essebsi numerose personalità straniere, fra le quali i re di Spagna e Giordania, Abdelkader Bensalah, presidente ad interim algerino, Mahmoud Abbes, presidente dell’Autorità Palestinese, Emmanuel Macron, capo di Stato francese, Marcelo Rebelo de Sousa, presidente del Portogallo, Fayez Sarraj, presidente della Libia, Moulay Rachid, fratello del re Mohammed VI del Marocco, Ghassen Salamé, inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia . Non è passata sotto silenzio a Tunisi l’assenza  di rappresentanti di alto livello del governo italiano.

Nato il 29 novembre 1926 a Sidi Bou Daid, vicino Cartagine, Mohamed Beji Caid Essebsi è stato un politico e avvocato tunisino, quinto presidente della Repubblica di Tunisia dal 31 dicembre 2014, il primo scelto con libere elezioni nella storia del Paese. Bce era stato durante l’era di Habib Bourghiba ministro degli interni (1965/1969), ministro della difesa (1969/1970), Ministro degli esteri (1981/1986) e Consigliere del presidente che aveva conosciuto a  Parigi agli inizi degli anni 50; Consigliere. Ambasciatore negli Usa, in Francia e in Germania, con Zine el-Abidine Ben Ali aveva ricoperto l’incarico di presidente del Parlamento (1990/1994) prima di ritirarsi dalla scena politica  per evidenti differenze di visione con il Presidente e ricomparire soltanto dopo la rivolta dei gelsomini  del 2011, quando il 27 febbraio assunse l’incarico di Primo ministro che terrà fino al 24 dicembre dello stesso anno, prima sotto la presidenza (ad interim) di Fouad Mebazaa e poi di Moncef Marzouki (eletto dall’Assemblea Costituente). Il 31 dicembre 2014 infine era stato eletto presidente della Repubblica.

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