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Lee Tamahori

Iran: nuove proteste, USA facilitano accesso a internet

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Teheran taglia Internet nel tentativo di impedire al mondo di assistere alla sua violenta campagna contro i manifestanti pacifici

Con la diffusione delle proteste in Iran, Washington ha annunciato all’alba di sabato 24 settembre di aver allentato le restrizioni all’esportazione di tecnologia imposte all’Iran per espandere l’accesso ai servizi Internet, che il governo iraniano ha severamente limitato. La decisione è stata presa nel mezzo di una campagna condotta dal regime di Teheran per reprimere le manifestazioni in corso da una settimana contro la morte di una giovane donna, avvenuta mentre era sotto la custodia della polizia morale.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha ritenuto che il blocco di Internet da parte di Teheran sia un tentativo di impedire al mondo di assistere alla sua violenta campagna contro i manifestanti pacifici. Un rappresentante del Tesoro USA ha dichiarato che la nuova misura consentirebbe alle società tecnologiche di ampliare la gamma di servizi Internet disponibili per gli iraniani.

“Mentre coraggiosi iraniani scendono in piazza per protestare contro la morte di Mahsa Amini, gli Stati Uniti stanno raddoppiando il loro sostegno al libero flusso di informazioni al popolo iraniano”.

Le proteste in Iran si sono espanse per l’uccisione di Mahsa Amini e i manifestanti hanno invitato i residenti della capitale a scendere in piazza, con video che mostrano le forze di sicurezza che sparano ai manifestanti in diverse aree.

L’organizzazione non governativa “Iranian Human Rights” ha annunciato l’uccisione di almeno 50 persone per mano delle forze di sicurezza. L’organizzazione ha riferito che l’alto bilancio delle vittime è arrivato dopo l’uccisione di 6 persone dal fuoco delle forze di sicurezza nella provincia settentrionale di Gilan, giovedì sera, con altri decessi registrati anche a Babil e Amal nell’Iran settentrionale, aggiungendo che le proteste hanno toccato circa 80 città.

L’Iran ha assistito a una settimana di sanguinose proteste dopo la morte di Amini, arrestata la scorsa settimana per aver indossato il velo “in modo inappropriato”, secondo le giustificazioni delle autorità di Teheran. La donna curda di 22 anni aveva trascorso tre giorni in coma dopo essere stata detenuta dalla polizia morale.

 

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