Le nuove sanzioni arrivano pochi giorni dopo che Biden ha annunciato che Washington avrebbe imposto costi aggiuntivi agli iraniani responsabili delle violenze contro i manifestanti
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni ai ministri dell’Interno e delle Comunicazioni iraniani, tra gli altri, pochi giorni dopo che il presidente Joe Biden ha annunciato che Washington avrebbe imposto costi aggiuntivi agli iraniani responsabili delle violenze contro i manifestanti.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato le sanzioni sul suo sito web. Queste sanzioni includono 7 alti funzionari iraniani accusati di essere coinvolti nella repressione dei manifestanti dopo la morte della giovane donna, Mahsa Amini, a Teheran.
Una nota afferma che il ministro dell’Interno Ahmed Vahidi, “il principale strumento del regime nella repressione”, e il ministro delle Comunicazioni Issa Zareepour “responsabile del vergognoso tentativo di interrompere Internet” sono tra gli individui sanzionati.
Tra gli obiettivi ci sono alti funzionari della sicurezza i cui beni negli Stati Uniti sono stati congelati e il loro accesso al sistema finanziario internazionale è complicato.
Ha affermato nella dichiarazione il vice segretario al Tesoro Brian Nelson:
“Gli Stati Uniti condannano il blocco di Internet da parte del governo iraniano e la repressione violenta delle proteste pacifiche e non esiteranno a prendere di mira coloro che dirigono e sostengono questi passi”.
Queste sanzioni arrivano mentre le proteste sono in corso da settimane in decine di città iraniane e sono diventate la sfida più diffusa da anni alla leadership iraniana.
