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Gianni Rodari

Iran: violenze sui manifestanti per contenere proteste Abadan

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Fonti iraniane: Uomini armati si infiltrano tra i manifestanti arabi ad Abadan e aprono il fuoco in aria

Nella notte tra domenica e lunedì 30 maggio, si rinnovano le proteste contro il regime iraniano nella città di Abadan, nel sud-ovest dell’Iran. I video diffusi sui social media mostrano le forze di sicurezza iraniane che affrontavano i manifestanti con violenze e sparatorie. I media iraniani hanno riferito che le proteste sono continuate nonostante le restrizioni di sicurezza, oltre all’interruzione di Internet nel sud-ovest del Paese.

Le manifestazioni ad Abadan sono state indette contro il deterioramento della situazione economica nel Paese. Le proteste si sono rinnovate in diverse città iraniane a partire da venerdì sera, sullo sfondo del crollo dell’edificio “Metropol”, che ha portato all’uccisione di circa 19 persone, mentre decine di corpi sono ancora sotto le macerie.

I manifestanti ad Ahvas e Abadan hanno ripreso le loro proteste cantando slogan antigovernativi. I media iraniani hanno riferito che le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti, secondo il sito web “Iran International”.

Diverse regioni del Paese hanno anche mostrato solidarietà alla città in lutto, che attende il recupero dei corpi ancora sotto le macerie del “Metropol”. Molti manifestanti si sono riuniti nelle città di Ahvas, Umdia e Ma’ashur nella provincia dell’Arabistan (Khuzestan), oltre a Bushehr nel sud e nella città di Shahin Shahr nella provincia centrale di Isfahan, in solidarietà con il popolo di la città a maggioranza araba di Abadan.

D’altra parte, centinaia di agenti alla sicurezza si sono radunati nel centro di Abadan, bloccando tutte le strade che portano al luogo dell’edificio crollato. Un gruppo di 200 agenti della sicurezza a bordo di motociclette hanno spaventato le persone, ma la folla ha continuato a cantare contro le autorità, lanciando lo slogan “Morte al dittatore”, in riferimento al leader supremo iraniano Ali Khamenei.

Un giornalista di Ahvas, Dariush Mimar, ha anche pubblicato un messaggio audio di un residente di Abadan, in cui parlava di sparatorie e lacrimogeni in Amiri Street. Ha sottolineato che un certo numero di residenti arabi si sono radunati davanti all’ospedale dove giacevano i feriti e hanno cantato slogan in arabo contro le autorità.

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