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Lee Tamahori

L’Arabia Saudita punta al green. Due grandi progetti per salvaguardare l’ambiente. Intervista all’ambasciatore a Roma

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Il 27 marzo 2021, l’Arabia Saudita ha annunciato due iniziative per

proteggere il pianeta: la Saudi Arabia Green Initiative e la Middle East

Green Initiative. Ecco l’ intervista a S.A.R. Faisal S. Abdulaziz Al Saud, Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita a Roma, Malta e San Marino.

 

Sua Altezza perché queste iniziative sono importanti per l’Arabia Saudita e la regione?

L’Arabia Saudita e la regione del Medio Oriente devono affrontare sfide climatiche significative, che rappresentano anche un rischio economico immediato. Si stima che in Medio Oriente vengano spesi tredici miliardi di dollari ogni anno a causa delle tempeste di sabbia. Oltre al danno economico, il degrado ambientale danneggia anche la salute dei cittadini. E’ stato stimato che l’inquinamento atmosferico da gas serra riduce la vita media dei cittadini di un anno e mezzo. Tuttavia, oggi la quota di energia pulita attualmente prodotta in Medio Oriente non supera il 7%.

 

In qualità di principale produttore mondiale di petrolio, il Regno dell’Arabia Saudita riconosce pienamente la sua parte di responsabilità nel continuare la lotta contro la crisi climatica. Poiché il Paese ha sostenuto i mercati energetici durante l’era del petrolio e del gas, oggi mira a diventare un leader globale nella costruzione di un mondo più verde. Queste iniziative fanno parte degli sforzi dell’Arabia Saudita a livello nazionale, regionale e multilaterale, per proteggere l’ambiente, combattere i cambiamenti climatici, il degrado del suolo, la perdita di biodiversità e contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 attraverso una concreta transizione verso economie “verdi”.

 

Quali sono gli obiettivi concreti della Saudi Green Initiative e della Green Middle East?

 

La Saudi Green Initiative include un piano di progetti di energia rinnovabile che aumenterà la quota di energia pulita nella produzione energetica nell’Arabia Saudita dallo 0,3% al 50% entro il 2030. Comprende anche progetti di tecnologia degli idrocarburi puliti, che si stima elimineranno più di 130 tonnellate di emissioni di carbonio, oltre ad aumentare il tasso di deviazione dei rifiuti dalle discariche al 94% nel Paese.

 

La Green Middle East, invece, elabora una road-map regionale per combattere il cambiamento climatico fissando diversi obiettivi concreti tra cui il lancio del più grande piano di rimboschimento del mondo, che mira a coltivare 50 miliardi di alberi nel Medio Oriente. Questo progetto ripristinerà un’area equivalente a 200 milioni di ettari di terreno degradato, rappresentando il 5% dell’obiettivo globale di piantare mille miliardi di alberi e ridurre i livelli globali di carbonio del 2,5%.

 

Come verrà implementata la cooperazione regionale per la realizzazione della Green Middle East?

 

La Green Middle East Initiative sarà sviluppata in partnership con i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo e del Medio Oriente, nonché in collaborazione con tutti i Paesi e le organizzazioni interessate a cooperare al raggiungimento degli obiettivi dell’Iniziativa. Inoltre, la l’Iniziativa prevede la ricerca di meccanismi inclusivi che forniranno l’opportunità di finanziare progetti di Paesi che hanno meno risorse per combattere il cambiamento climatico. Coinvolgere Paesi con scarse risorse è oggi ancor più importante per favorire una ripresa globale dalla pandemia Covid-19 che sia verde, sostenibile e inclusiva.

 

Quali sono state finora le reazioni dei leader nazionali alla Green Middle East Initiative e quando sarà implementata?

 

I leader nazionali hanno espresso disponibilità e sostegno all’Iniziativa. Finora, la Green Middle Est Initiave ha ricevuto il sostegno di Bahrein, Gibuti, Egitto, Eritrea, Iraq, Giordania, Kuwait, Pakistan, Qatar, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Maldive e il Regno Unito. Anche le Nazioni Unite e l’Organizzazione dei Paesi Arabi Esportatori di Petrolio (OAPEC) hanno accolto con favore l’Iniziativa. I lavori per il lancio di una assemblea regionale alla presenza dei partner internazionali della Middle East Green Initiative inizieranno nel secondo trimestre del 2022.

 

Quale ruolo gioca la protezione dell’ambiente nel piano Vision 2030 e quali sono gli eventuali risultati conseguiti dopo il suo lancio nel settore ambientale?

 

La protezione dell’ambiente è un obiettivo importante nella Saudi Vision 2030. L’Arabia Saudita si impegna a proteggere l’ambiente aumentando l’efficienza della gestione dei rifiuti, stabilendo progetti di riciclaggio completi, riducendo tutti i tipi di inquinamento e combattendo la desertificazione. Il Paese promuoverà anche l’uso ottimale delle nostre risorse idriche riducendo i consumi e utilizzando acqua trattata.

 

Nell’ambito degli sforzi dell’Arabia Saudita per migliorare il settore ambientale, il Paese ha aumentato il tasso di copertura delle riserve naturali dal 4% a oltre il 14% del territorio; ha prodotto ed esportato con successo 40 tonnellate di ammoniaca blu, come parte del percorso di identificazione di soluzioni innovative per la produzione di energia pulita; ha avviato uno dei più grandi progetti di produzione di idrogeno verde al mondo nell’area di Neom, del valore di $5.000.000.000, con una produzione di 650 tonnellate al giorno e ha aumentato la copertura vegetale sul proprio territorio del 40% rispetto agli ultimi quattro anni.

 

La protezione dell’ambiente è stato anche uno dei pilastri della Presidenza saudita del G20 ed è una delle priorità dell’attuale Presidenza italiana del G20. Quali sono le iniziative prese dal G20 al riguardo?

 

La pandemia COVID-19 insieme alle sfide climatiche richiedono un impegno globale per costruire un futuro più sostenibile e prospero per tutti. Sotto la Presidenza saudita del G20, i Paesi hanno sottolineato il ruolo centrale della gestione sostenibile delle risorse naturali per proteggere il pianeta e ripristinare la crescita. L’anno scorso, a settembre, i Ministri dell’Ambiente si sono incontrati per rafforzare la cooperazione politica verso la riduzione del degrado del suolo, la perdita di habitat, la conservazione delle barriere coralline per salvaguardare gli ecosistemi e la biodiversità del pianeta. L’impegno dei Paesi si è tradotto in una dichiarazione speciale sull’ambiente, ossia l’adozione del concetto di un’economia circolare del carbonio e il lancio di due iniziative per ridurre il degrado del suolo e proteggere le barriere coralline.

 

L’Arabia Saudita è determinata a continuare il suo impegno per la protezione del pianeta per favorire la cooperazione e il dialogo sulle questioni ambientali, e per sostenere a tutti i livelli il lavoro di Paesi amici che sono in prima linea nelle politiche ambientali, come l’Italia.

 

In continuità con gli sforzi e dei risultati della Presidenza saudita del G20 2020, l’Arabia Saudita, in quanto membro della Troika del G20, si impegna a dare pieno sostegno all’attuazione dell’agenda della Presidenza italiana del G20 2021, che ha come priorità la protezione del pianeta.

 

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