Compili il suo pronostico, ci penserà il futuro!

Gianni Rodari

Lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

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Sergio Mattarella

Sergio Mattarella

Caro Presidente, al netto delle alchimie che hanno portato alla sua elezione (sarà la Storia a giudicare vincitori e vinti), Le auguro sinceramente buon lavoro. L’aspetta un compito duro che richiederà grande equilibrio e grande coraggio. Due qualità difficili da bilanciare e far convivere in tempi di crisi, e soprattutto in un panorama politico diviso e avvelenato, animato da figuri e figurine abilissime nel gioco tattico dell’autoconservazione, ma tuttora incapaci di delineare una visione strategica complessiva, studiare soluzioni efficaci per uscire dalla crisi, far pesare gli interessi dell’Italia in Europa e riaffermare i diritti negati delle sue classi più deboli. Non stupisce che una classe politica che brilla per mediocrità si sia dovuta arrendere davanti a se stessa e sia stata costretta ad attingere, ancora una volta, alle personalità della “Prima Repubblica” per dare un volto al nuovo Presidente. Il futuro è ancora lontano (altro che vittoria!). Lo svuotamento degli istituti democratici e lo scollamento fra strategie di Palazzo e istanze provenienti dai cittadini, al contrario, sempre più evidente. Anche per questo, oggi, non possiamo fare a meno né del suo equilibrio, né (e lo spero vivamente) del suo coraggio.

Il suo primo pensiero per i “bisogni e le speranze degli italiani” fa ben sperare anche noi: mi auguro non se ne dimentichi mai. Detto ciò, la Sua Presidenza sarà valutata dai fatti e dal giudizio che si troverà ad esprimere da subito, in occasione della promulgazione delle prossime riforme istituzionali e di una legge elettorale che – tradendo la pronuncia di incostituzionalità della Consulta sul “Porcellum”, di cui anche Lei è stato artefice – mortifica ancora una volta il diritto di voto libero e uguale dei elettori, gli equilibri fra rappresentanza e governabilità, la speranza di una democrazia finalmente compiuta. Miopia del potere. Il Paese è alla disperazione e, mai come ora, il rischio di una rottura irreversibile fra cittadini e istituzioni è altissima.

Anche per questo mi auguro che sappia prendere le distanze da chi ieri non sapeva neanche chi fosse ed oggi La esalta nel “Pantheon dei Padri della Patria”. Immagino che a un uomo serio, colto e riservato come Lei certe ‘santificazioni’ creino un grande imbarazzo. Non si faccia ridurre a una “figurina” fra tante. La Sua storia non lo merita e neanche noi. Chi sarà Sergio Mattarella, 12° Presidente della Repubblica italiana, è una storia ancora tutta da scrivere, insieme al Paese ed ai suoi cittadini, che non si arrendono alla decadenza in atto, ma chiedono e pretendono di aver voce nella sua rinascita democratica. Non si dimentichi mai di ascoltarli.

Anna Falcone

L'Autore

1 commento

  1. Egregio sig.presidente,
    ieri Le ho inviato una missiva nella quale denunziavo una truffa subita dalla costa d’avorio confido nella sua intecessione affinché si possa porre rimedio in gioco c’e la sopravvivenza del mio matrimonio, nella missiva a penna ho scritto che avrei allegato una chiavetta usb nella quale vi e’lo storico della truffa, la chiavetta purtroppo non l’ho inserita nella missiva in quanto essesre in acciaio, per timore di venire scambiata per ordigno esplosivo me ne sono guardato dall’inviarla. se avro’ l’onore di essere annoverato tra le tante missive a lei sottoposte gliela faro’avere sotto sua richiesta tramite corriere indirizzata alla sua persona,come gia scritto ne va del mio matrimonio i quanto la mia signora e’tornata a roma dalla madre,spero nella sua intercessione in attesa porgo distinti salutiG.TAMAGNINI

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