La miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta.

Abraham Lincoln

Libri: ci aspetta un futuro senza più carta?

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Il progresso elettronico ha reso estremamente più facile e accessibile pubblicare. In pochissimo tempo uno scritto viene reso libro virtuale, senza incontrare veti e ostacoli editoriali. È nato un vero e proprio libero mercato digitale, che offre visibilità a una costellazione infinita di tanti piccoli editori. Giganti della vendita on-line, come Amazon, danno linfa vitale a numerose aziende editoriali di modeste dimensioni. Il contraltare di questo scenario è rappresentato da una schiera di editori tradizionali, che non si rassegnano a perdere lo “scettro” di insostituibili mediatori fra chi legge e chi scrive: per loro i libri sono opere d’arte, che selezionano, curano e pubblicano con passione. Potremmo, quindi, definire le due realtà come universi paralleli, che difficilmente si incontrano.

Vantaggi e svantaggi della rivoluzione elettronica

“La posta in gioca è alta, si tratta di vita o di morte – ha detto il direttore editoriale di Digital Book World, Jeremy Greenfield -. In palio c’è il controllo dell’editoria”. Tuttavia, al di là degli aspetti strettamente commerciali o legali della vicenda, ci si interroga sugli effetti, che una simile rivoluzione culturale potrà causare dentro il mondo dei libri: e-book o cartacei che siano. Nonostante i vantaggi di royalty e la rapidità di pubblicazione, le grosse piattaforme digitali sono spesso portate a considerare i libri come qualsiasi altro bene per i consumatori, finendo per disinteressarsi alla delicata questione della revisione editoriale.

Gli editori di vecchio stampo invece profondono grande impegno nella realizzazione di un libro, al quale dedicano più letture di bozze, una corretta impaginazione e un’elegante veste grafica. Anche questo lavoro scrupoloso di perfezionamento di un’opera ha il suo fascino, pur richiedendo molto tempo ed energia. I limiti sono sempre gli stessi: è necessario costruire una relazione con i lettori, che si devono interessare e saper mantenere, perché il numero dei lettori cartacei scompare a vista d’occhio. Come sconfiggere, poi, il resto del mondo della parola scritta, che va on-line e diventa più corto?

La competizione è l’unica arma per emergere

Molti editori cartacei, infatti, sopravvivono a stento: l’ideale di scegliere e curare solo il meglio diventa ogni giorno più difficile da osservare, specie se non si sa come far fronte a tanti costi necessari per mantenere in piedi l’azienda. Così, una buona parte dei vecchi editori finisce per pubblicare, senza troppe selezioni, a patto di ricevere dagli autori un contributo economico. Occorre, inoltre, ricordare che anche le case editrici più affermate non possono prescindere da forme di comunicazione legate al web e dall’acquisizione di competenze e strategie nuove.

Un’opera per quanto bella deve essere supportata da un’efficace strategia di promozione e divulgazione. Non si può chiudere una perla in un cassetto. Il lavoro di marketing deve essere pianificato alla perfezione. Non a caso, lo scrittore Amos Bronson Alcott scrive nella sua opera Table Talk “è un buon libro quello che si apre con aspettativa e si chiude con profitto”.

Se, da una parte, i grandi gruppi editoriali vogliono restare “a galla”, per non affogare devono necessariamente industriarsi nel concepire modalità originali di distribuzione e prodotti diversi, con tutta la grinta necessaria a vincere i ciclopi sul loro stesso campo di battaglia. Dall’altra sorge spontanea una domanda: quando un singolo individuo potrà decidere di (auto)pubblicarsi, selezionando le modalità editoriali che preferisce, lo stile di titolo e immagini del testo, il prezzo e i canali di distribuzione, si potrà parlare ancora di libro? O solo di “merce”? Per avere risposte concrete sarà necessario attendere: solo gli eventi futuri potranno svelarci se l’evoluzione in atto porterà a concentrare in poche mani il sapere informatico o se ci troviamo agli albori di uno straordinario cammino di democratizzazione.

​Cristiana Gagliardi

L'Autore

1 commento

  1. scrivere un ebook non è così difficile come si crede. Se devi scrivere un romanzo è più complicato ma se devi scrive altro può avere successo chiunque. Non è indispensabile essere degli scrittori per vendere ebook. Saperlo realizzare (anche in pochissime settimane) e pubblicarlo è un processo abbastanza semplice. Ci sono delle linne guida per quello. Per dargli visibilità poi è bene metterlo in vetrina su Amazon o lulù, ma se si vogliono ottenere dei buoni guadagni è necessario promuoverlo personalmente.

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