La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

‘L’uomo solo al comando’ deve cercare alleati

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Tormentoni e controtormentoni accompagnano la notizia che le proiezioni sull’ ‘uomo solo al comando’, che avevano caratterizzato i primi exit poll sulle elezioni greche, erano troppo ottimistici. Per Alexis Tsipras, si fa sempre più concreta l’esigenza di trovare una forza politica con cui allearsi; una però che ‘sia chic e non impegni’ e che non si trasformi in una sorta di palla al piede. Lo stato di grazia della coppia Renzi – Berlusconi, che ormai hanno raggiunto la simbiosi del Renzusconi, non si può replicare in Grecia.

Stavros Teodorakis

Stavros Theodorakis

Stavros Theodorakis

Ma la realpolitik rappresentata dalla famosa frase di Indro Montanelli, diretta in altri, antichi momenti, agli elettori italiani (alias ‘Turatevi il naso e votate Dc’), stavolta dovrebbe essere rivolta agli elettori raccattati in appena un anno dal giornalista Tv, Stavros Teodorakis, – un cognome significativo per la società greca – intorno al suo partito ‘Potamos’. Il capopartito (o capopopolo) che ha voluto intercettare il malcontento indignato in chi non si riconosce in nessun Partito attivo in Grecia, Syriza compreso, ha sempre proclamato che non avrebbe mai accettato alleanze. Il sottinteso, visto che la vittoria di Syriza non giunge inaspettata, è che non avrebbe teso una mano al leader Tsipras per aiutarlo a fare il Governo. Ma in campagna elettorale si dicono tante cose – come tante volte abbiamo sperimentato noi italiani, specializzati in speranze deluse -. Ora, dinanzi al fatto compiuto, fra le due opzioni di allearsi con Tsipras oppure contribuire a fargli cercare altre alleanze (ad esempio con i comunisti, che comunque dovrebbero arrivare al 5%), Teodorakis potrebbe rivedere la sua posizione. D’altronde i fiumi (Potamos vuol dire fiume…) hanno sempre bisogno d’ingegneri (com’è Tsipras) per irregimentare le loro acque o essere attraversati da ponti… I ponti verso il potere…

La reazione italiana

Alexis Tsipras

Alexis Tsipras

Intanto, il web si riempie di foto celebrative che vari leader e leaderucci italiani hanno conservato dei loro incontri con Tsipras: a velocità supersonica, Nicola Zingaretti posta un’immagine che fissa il suo incontro col giovane leader greco e pompa ‘la bella occasione’ di quel memorabile incontro. Non si capisce tutta quest’effervescenza piddina verso la vittoria di Syriza, visto che il partito omologo al Pd, in Grecia, dovrebbe, piuttosto essere il Pasok di Venizelos; ma la memoria storica italiana è piena di acrobazie nel diffuso sport di salto sul carro del vincitore.

Quello che è apparentemente sconvolgente è il tifo per la vittoria di Syriza che arriva da testimonial insospettabili. Qualche nome? Marine Lepen, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Sarà il loro braccio di ferro euroscettico a funzionare; o, piuttosto, vale l’ammissione di Alba Dorata, gli estremisti di destra che stanno conquistando il 6% dei seggi, che l’esperienza di Tsipras, secondo i loro profeti di sventura, si risolverà in una tale disfatta, da affidare il potere, come unica spes, proprio a loro.

Gli exit poll

Al momento, un terzo delle sezioni scrutinate darebbe a Syriza il 36,7% pari a 148 seggi: mancare la maggioranza per governare per tre seggi avrebbe il sapore di una beffa e imporrebbe al leader Tsipras un surmenage per convincere all’alleanza un altro Partito: Potami, come abbiamo detto, apparrebbe il candidato più accreditato. Ma, mai come in questo momento, lo scopriremo solo vivendo.

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