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Lee Tamahori

Marocco: condannati giornalisti francesi per diffamazione

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Un anno a Eric Laurent e Catherine Graciet

I giornalisti francesi Eric Laurent e Catherine Graciet sono stati condannati martedì 14 marzo a Parigi a un anno di reclusione con sospensione della pena e una multa di 10.000 euro. Sono ritenuti colpevoli di aver tentato di ricattare il re del Marocco, Mohammed VI. Lo riporta l’agenzia di stampa francese “AFP”.

I giornalisti avrebbero chiesto denaro in cambio della mancata pubblicazione di un presunto libro “esplosivo” sul Marocco. I loro avvocati hanno fatto appello. Gli imputati, oggi di 76 e 48 anni, hanno negato di aver fatto minacce. Hanno ammesso di aver commesso un “errore etico” “accettando una proposta di accordo finanziario di Rabat”.

Il caso risale all’estate del 2015 quando Eric Laurent, ex reporter di Radio France e Le Figaro Magazine e autore di numerosi libri, contattò la segreteria privata del Re. L’11 agosto ebbe luogo un incontro in un palazzo parigino con l’avvocato Hicham Naciri , emissario del Regno. Subito dopo questo primo incontro, il Marocco aveva sporto denuncia a Parigi per ricatto ed era stata aperta un’inchiesta. Altri due incontri si sono poi tenuti sotto sorveglianza della polizia il 21 e 27 agosto.

Catherine Graciet, nota autrice di libri sul Maghreb e la Libia, era presente al terzo incontro, durante il quale i due giornalisti avevano firmato un accordo finanziario di 2 milioni di euro per rinunciare alla pubblicazione del libro. Alla fine sono stati arrestati con due buste contenenti ciascuna 40.000 euro in contanti. I tre incontri erano stati verbalizzati e consegnati agli inquirenti.

Per il Tribunale penale di Parigi, i due giornalisti avevano un “approccio comune” ed esercitavano “pressioni” sull’emissario parlando, tra l’altro, di un libro che sarebbe stato “devastante” per il Regno. Secondo la sentenza, “il prezzo del silenzio, corrispondente cioè alla mancata pubblicazione del libro, viene non solo dai due giornalisti, ma anche dalla cifra fissata”.

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