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Pietro Barilla

Marocco: strumentalizzazione diritti umani dal Parlamento europeo

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In una conferenza-dibattito e informazione organizzata dal Parlamento marocchino, mercoledì 8 febbraio 2023, dedicata agli attacchi del Parlamento europeo (PE) contro il Marocco.

I parlamentari marocchini hanno organizzato, mercoledì 08 febbraio a Rabat, una conferenza-dibattito e informazione. La conferenza era dedicata agli attacchi ostili del Parlamento europeo contro il Marocco.

L’iniziativa si è svolta a seguito delle azioni intraprese dal parlamento marocchino per protestare contro la pseudo-risoluzione approvata dai rappresentanti eletti europei pochi giorni fa. In quella sede è stata espressa preoccupazione per la libertà di stampa e le accuse di corruzione in Marocco.

Le due Camere del Parlamento del Marocco si sono già riunite lunedì 23 gennaio, in seduta plenaria, per “valutare” la delibera del Parlamento europeo. Al termine di questo incontro, i parlamentari marocchini hanno deciso all’unanimità di “riconsiderare” i rapporti con il Parlamento europeo. Hanno respinto ogni “ingerenza” negli affari marocchini.

Un comunicato è stato diffuso martedì 07 febbraio dalla Camera dei Deputati del Marocco. Nel suo interno si annunciava la creazione di una commissione tematica ad hoc composta da rappresentanti delle due Camere del Parlamento, dedicata alla rivalutazione dei rapporti con Parlamento europeo.

Mercoledì 08 febbraio invece si è tenuta una conferenza-dibattito e informazione sugli attacchi contro il Marocco.

E’ intervenuto in questa occasione, il Presidente della Commissione Parlamentare Mista (CPM) Marocco-Unione Europea (UE), Lahcen Haddad. Ha dichiarato che il Marocco deve affrontare l’ostilità di una serie di eurodeputati che usano il Parlamento Europeo come piattaforma per attaccare il Marocco in modo organizzato e con grandi mezzi.

Haddad ha precisato che il Regno non ha problemi con l’Unione Europea o con le sue varie strutture. Bensì con degli eurodeputati noti per la loro ostilità nei confronti del Marocco. I quali hanno approfittato della crisi legata alla corruzione che scuote il Parlamento per creare un clima di paura all’interno dell’Istituzione Legislativa Europea. Questo ha spinto a danneggiare l’immagine e la reputazione del Marocco nei media e ad approvare risoluzioni ostili al Regno.

Durante questo dibattito, Haddad ha sottolineato che 112 domande e 18 tentativi di emendamento ostili al Marocco sono stati sollevati all’interno del PE nel 2022. Denunciando l’esistenza di una “guerra sistematica” contro il Regno.

Da parte sua, il presidente del gruppo Autenticità e modernità, Ahmed Touizi, ha indicato che il Parlamento europeo è diventato “una piattaforma per attaccare e provocare il Marocco”. Ha osservato che esiste un comitato congiunto Marocco-UE che i deputati hanno scelto di ignorare e congelare per attaccare direttamente il Regno.

Il presidente della Camera dei rappresentanti, Rachid Talbi Alami, ha indicato che le azioni di alcuni partiti all’interno del Parlamento europeo contro il Marocco equivalgono a un’ingerenza negli affari interni degli Stati.

“Questa ingerenza non è basata su principi o valori, ma è motivata da interessi economici e guidata da lobby che diventano sempre più attive con l’aumento dei prezzi dell’energia”.

Questa azione è anche contraria allo spirito del partenariato Marocco-UE. Un partenariato che si occupa di questioni strategiche per il futuro della regione e del mondo (lotta al terrorismo, gestione delle migrazioni, cambiamento climatico, pace), in cui il Marocco assume grande responsabilità.

I partecipanti a questa conferenza-dibattito hanno affermato che il Regno del Marocco, che ha tutti i mezzi per garantire e preservare i diritti umani, non è tenuto a fornire un certificato di buona condotta in materia. La conferenza-dibattito ha riunito parlamentari, rappresentanti della società civile, esperti e giuristi. Questi hanno rilevato che il Regno non ha l’obbligo di giustificarsi o di provare la propria innocenza, rifiutando che il Marocco sia soggetto a one-upmanship all’interno del PE.

Sottolineeremo i doppi standard del Parlamento europeo che accoglie a braccia aperte la terrorista del Polisario Sultana Khaya che non esita a mettere il Kalashnikov al braccio. Mentre rifiutiano l’ingresso in questo stesso Parlamento europeo a Khadijatou Mahmoud, vittima di stupro da parte del mercenario Brahim Ghali.

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