“Mcluhan non abita più qui?” è il titolo del libro, ormai diventato bestseller, di Alberto Contri, manger,docente di Comunicazione Sociale alla Iulm, ex consigliere d’amministrazione della Rai. Un’analisi del complesso scenario del mondo della comunicazione contemporaneo, condotta attraverso i rivoluzionari cambiamenti tecnologici e allo specchio di ciò che i media erano mezzo secolo fa, quando il massmediologo canadese sosteneva che il “mezzo e il messaggio”. Ma allora la comunicazione era unidirezionale nel senso che veniva calata dall’alto, da uno a tutti. Oggi non è più così. Il web ha rivoluzionato questo rapporto, lo ha reso interattivo: e oggi “la gente è il messaggio” e comunicazione ha infinite direzioni e viaggia da tutti a tutti, con potenzialità e numeri impressionanti: in meno di cinquant’anni si è passati da pochi canali radiofonici e televisivi al miliardo di siti Internet di oggi. Contri esamina i rischi che comportano i new media, a cominciare dal prevalere della costante attenzione parziale, effetto patologico del sovraccarico di compiti a cui l’ipervirtualità e la connessione permanente sottopongono il nostro cervello, non strutturato per il multitasking. Dà spazio a ogni aspetto della comunicazione attuale, dalla fine del generalismo ai nuovi modi di fare pubblicità e business, dalla centralità del fattore-tempo alle implicazioni comportamentali, attingendo a una vasta documentazione e alle proprie ricchissime esperienze. Ad arricchire il saggio, pubblicato da Bollati Boringhieri – e recentemente presentato a Roma all’Istituto Dante Alighieri- la prefazione di Derrick de Kerckhove, allievo del grande McLuhan e una interessante e lunga intervista biografica a Contri di Annamaria Barbato Ricci.