Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Morte e desolazione al confine tra Turchia e Siria. Un violentissimo sisma ha colpito l’Anatolia

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Morte e desolazione al confine tra Turchia e Siria. Il numero delle vittime del violentissimo terremoto che si è abbattuto su questa regione nella notte tra il 5 e il 6 febbraio aumenta di ora in ora. E adesso, ore 15,30 di martedí 7, ha superato quota 5 mila. Gli esperti confermano che si è trattato di un fenomeno davvero eccezionale. Il sisma di magnitudo 7.9 per la sua inaudita potenza è stato equiparato all’esplosione di 130 bombe atomiche e ha riguardato la faglia dell’Anatolia orientale, il cui suolo si è spostato, secondo gli esperti, di almeno tre metri, arrivando probabilmente a deformare la costa, con ripercussioni che si temevano potessero riguardare anche l’Italia. Ieri era infatti scattato un allarme tsunami nel sud della nostra penisola poi revocato alle 7 mattino, nel momento in cui si è chiusa la faglia turca. Intanto

Magnitudo 7.8 della scala Richter significa un terremoto centinaia di volte più potente di quello di Norcia e Amatrice nel 2016. E trenta volte più forte di quello dell’Irpinia del 1980. Questo perché la magnitudo viene calcolata secondo una scala logaritmica nella quale all’aumento di ogni grado corrisponde l’aumento di un fattore 30. Uno degli eventi sismici italiani più devastanti, il terremoto di Messina del 1908, aveva raggiunto una magnitudo di 7.1.

 

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