"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

Per i Repubblicani parte la “caccia grossa”: Usa 2016. Clinton permettendo

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Indicativo il flyer che spopola sui profili social dei supporter del partito Repubblicano: “Abbiamo vinto la Camera nel 2010, il Senato nel 2014, vinceremo la Casa Bianca nel 2016”. L’euforia, il giorno dopo le elezioni di Midterm, in casa del Gop è tanta: a sei anni dall’addio di George W. Bush, i repubblicani hanno iniziato la caccia grossa, la riconquista della Casa Bianca alle presidenziali del 2016. La carica dei nuovi governatori e il sorpasso al Senato, infatti, rappresentano una tappa di un percorso, tutt’altro che agevole, che dovrà rendere i Repubblicani nuovamente appetibili dopo i due mandati targati Obama. Quest’ultimo, nel suo discorso a commento del risultato, non ha nascosto l’entità della sconfitta: “Siamo di fronte al peggior scenario possibile dai tempi di Eisenhower”.

Repubblicani papabili: tanti ma poco amati

john boehner

John Boehner, lo Speaker della Camera dei Rappresentanti

In effetti, con tutto il Congresso in mano agli avversari, sarà davvero dura per il presidente difendere ciò che è stato fatto (l’Obamacare ad esempio) e aprire la volata per la rivincita dei Democratici. Ma anche tra i Repubblicani, nonostante la vittoria storica, in previsione si aggira uno spettro: quello che li vuole incapaci di superare una soglia accettabile di gradimento in vista delle Presidenziali (nessuno supera il 30%). Il punto, allora, è capire chi possano essere i papabili per le elezioni del 2016. Tra i nomi che circolano vi è l’ex governatore repubblicano della Florida Jeb Bush, considerato un possibile volto per la Casa Bianca. Ma tra i nomi più gettonati vi è di certo chi, negli ultimi anni, ha sfidato continuamente e pubblicamente Obama: John Boehner, lo Speaker della Camera dei Rappresentanti, colui il quale ha rappresentato il contraltare al governo su qualsiasi provvedimento (sono letteratura, ormai, le polemiche che hanno rischiato di produrre il default tecnico degli Usa per mancanza di accordo sul budget).

Ci sono anche gli outsider che sono usciti vincenti da questa tornata elettorale. Da testare ad esempio l’andamento di Mitch McConnell, rieletto trionfalmente nel suo seggio di senatore del Kentucky, che sarà il nuovo leader della maggioranza repubblicana al Senato. A McConnell occorre aggiungere Scott Walker, riconfermato governatore del Wisconsin, John Kasich governatore dell’Ohio e quello del Michigan Rick Snyder: nessuno di questi ha escluso l’ipotesi di correre per la Casa Bianca.

Hillary unica chance

A meno che dal cilindro dei Democratici non esca una grande novità, le chance di vittoria per il 2016 si incarnano in un nome su tutti: Hillary Clinton. Non è un caso se l’ex segretaria di Stato americana, che non era candidata nelle elezioni di metà mandato, è stata bersaglio di tante punzecchiatture da parte dei Repubblicani in questa campagna elettorale. Un esempio? Il conservatore libertario Rand Paul, senatore del Kentucky molto ascoltato, ha addirittura salutato la sconfitta dei Democratici come “un fallimento epico da parte dei Clinton”. In casa democratica, del resto, non sembrano esserci al momento avversari capaci di frenare la sua corsa. Tra i personaggi vi potrebbe essere la senatrice Elizabeth Warren del Massachussetts: sfidante “di sinistra”, ha dimostrato (fatto da non sottovalutare) di avere ottime capacità di raccogliere denaro. Ma nei sondaggi la sua possibilità di sfidare un nome forte come Hillary è data per spacciata.

Antonio Rapisarda

twitter@rapisardant

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