La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Roma pulita. Si mobilitino i Municipi

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roma#Romasonoio. E’ l’hashtag con il quale Alessandro Gassman ha invitato “i romani che amano la propria città” a rimboccarsi le maniche e a scendere nelle strade per pulirsele da soli. E a finirla, una volta per tutte, con gli insulti e con i lamenti. Come non dargli ragione! Peccato soltanto che l’attore rimandi tutto a settembre! Così quel suo slogan: “Facciamo!” alla fine riecheggia come una beffa, tanto più per chi tra l’altro può permettersi a stento, e deve farlo, di pagare la tassa sulla raccolta dei rifiuti. Proposte, non parole o populistici appelli, è quel che serve per restituire a Roma la sua grande bellezza. Una bellezza che viene ogni giorno violata da tutti. Una bellezza che il mondo ci invidia. Le critiche servono e quelle del New York Times non ci devono offendere. Piuttosto, facciamone tesoro! E studiamo soluzioni ad hoc. Roma è unica, diversa da San Francisco, Helsinki, Los Angeles, Londra, Berlino, che non hanno le sue scenografie, i sampietrini, i vicoli stretti e impervi e ha bisogno di un suo modello di manutenzione. E il suo territorio è talmente variegato che ogni Municipio dovrebbe farsi carico di trovarne uno per assicurare la salvaguardia del decoro alla propria zona. Non servono grandi mezzi tecnologici. Ma uomini, persone preposte alla salvaguardia di quel prezioso patrimonio che è questa città.

Per Roma ad esempio non si vede più nessuna figura assimilabile a quella del vecchio spazzino che con la ramazza in romamano andava a raccogliere i rifiuti annidati negli angoli più remoti. Ci sono i grandi mezzi aspiranti, che non aspirano niente, ma sollevano polvere e spostano altrove cartacce e altri residui e oltretutto rilasciano un liquido – probabilmente disinfettante- che rende viscido il pavimento stradale già impraticabile a causa delle tante piccole e grandi voragini provocate dai vari interventi mal diretti e programmati di telefonia, gas e luce (ma questa è un’altra storia). Ci sono poi i megacamion, giganteschi tir, che violano le stradine del centro storico per scaricare il vetro dai mille hotel e ristoranti: miliardi di bottiglie che producono un rumore assordante al di sopra dei decibel consentiti. Ne passano ad ogni ora del giorno e della notte, secondo il proprio comodo o il comodo di chi deve liberarsi dagli ingombri. E tutto ciò nonostante varie delibere, come quella del I Municipio, che ha da anni fissato un orario preciso – dopo le 10 della mattina nei giorni festivi e a dopo le 9 nei giorni feriali- che però viene puntualmente ignorato. Nessuno dice niente, nessuno si ribella, nessuno chiama i vigili e fa valere i propri diritti. In questo ha ragione Gassman: siamo bravi soltanto a lamentarci.

Poi ci sono i turisti. Ci dispiace di dirlo, caro New York Times, sono proprio gli americani insieme ai tedeschi i

Ingresso di un palazzo del centro storico di Roma

Ingresso di un palazzo del centro storico di Roma

più incivili. Per quanto a casa loro impeccabili, qui nella nostra città, si lasciano letteralmente andare: bivaccano tra i preziosi ruderi antichi di Roma, davanti ai bellissimi palazzi cinquecenteschi, tra le colonne del Pantheon, fanno i loro bisogni negli angoli delle strade e poi se ne vanno, abbandonando cartacce, lattine e orrendi resti di cibo nonostante gli eleganti bidoni di ghisa che troneggiano ogni cento metri. E’ qui che dovrebbero intervenire le squadre del decoro municipali e multare chi sporca, come succede altrove nel mondo. Nella Grande Mela ci sono spazi pubblici, sorvegliati, dove è possibile sedersi a consumare il proprio cibo sotto gli occhi vigili di guardiani severi. Potrebbe essere un’idea? Quanto alla raccolta della spazzatura dalle abitazioni, dopo il fallimento degli appuntamenti settimanali per il vetro, la plastica e la carta, l’Ama è tornata a bussare alle case degli utenti. Ottima idea, ma che bisogno c’era di spendere tanto denaro per rifornire i condomini di miliardi di orrendi bidoni e bidoncini che affollano gli angusti ingressi dei palazzi antichi? Chi ci ha guadagnato? E perché ostinarsi a stabilire dei giorni per ogni tipo di rifiuto? Camion e spazzatrici “tracciati” dal cielo con il Gps per verificare che tutto funzioni non serve. Il servizio va settorializzato per Municipi e affidato a team che devono verificare l’adeguatezza e la qualità del servizio e rispondere del decoro del territorio. Altrimenti, cominciamoci a chiedere a che servono i minisindaci e le mini-giunte.

Ildegarda Seaman

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