Mentre vanno avanti i dialoghi incrociati tra le delegazioni impegnate sul fronte diplomatico a fermare la folle guerra dichiarata dalla Russia a Kiev, Vladimir Putin continua a giocare il suo sanguinario wargame, ignorando del tutto i negoziati in corso e nemmeno il colloquio del 3 marzo con il presidente francese Emmanuel Macron sembra aver sbloccato la situazione, anzi. Lo scenario resta cupissimo. I bombardamenti continuano e continua l’assedio alle principali città ucraine. E al centro della battaglia c’è la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, ora finita sotto controllo dell’esercito russo. Il rischio di una nuova Chernobyk? Le autorità di Kiev fanno sapere che l’impianto è in sicurezza. Il direttore dell’Aiea Rafael Mariano Grossi ha rassicurato: “I sistemi di siurezza dei sei reattori della centrale non sono stati colpiti e non c’è stato rilascio di radiazioni”, spiegando che il bombardamento ha danneggiato un edificio civile provocando il ferimento di due guardie della sicurezza. Intanto con un Twitter il presidente ucraino Zelensky è tornato a rivolgersi all’Europa: “È l’unica che può fermare la guerra”
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