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Abraham Lincoln

Stop ai lager degli animali, in Italia più dell’80% dagli allevamenti sono intensivi

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Il nostro mondo è diventato la “Valle delle favole”, un’apparenza che si racconta da sé ogni giorno, la società del “banale”, della libertà sbandierata nel vuoto, dei diritti senza doveri, della bellezza a tutti i costi, del tutto è possibile con la tecnologia. E quello che fa più ridere amaramente è l’esaltazione del salutismo,
del mangiare sano e genuino.

La realtà è ben diversa anche se a molti piace continuare ad illudersi. E intanto la Vita, quella vera, stacambiando il suo corso naturale.Se è vero il detto “Noi siamo quello che mangiamo” dovremmo cominciare a preoccuparci proprio di questo. Da tempo sono sempre di meno gli animali che si vedono pascolare nei campi nutrendosi con cibi naturali , sostituiti purtroppo da quelli che vivono al chiuso degli allevamenti intensivi, altrimenti detti ”fabbriche di
carne”.
Forse non tutti sanno cosa sono veramente questi posti. Magari i più , senza farsi troppe domande , pensano a dei mega allevamenti che possano soddisfare l’aumentata richiesta del Mercato. In realtà questi sono dei veri lager dove spesso gli animali si ammalano per le condizioni non certo igieniche in cui vivono : stipati l’uno vicino all’altro, tremanti di paura e spesso agonizzanti, ingozzati con mangimi pieni di pesticidi e fertilizzanti tossici, tenuti in stato di schiavitù, senza poter godere di alcun movimento. Talvolta torturati, non scenderò nei particolari ma basta vedere un filmato per averne un’idea, e talvolta soppressi se non sono più idonei al macello.
La visione campestre di Flora e Fauna insieme non esiste più se non nelle favole, fatta eccezione per alcuni sporadici pascoli dove gli animali sono ancora rispettati .
A parte questa grande sofferenza di altri esseri viventi senzienti, la cosa drammatica è che questi allevamenti intensivi danneggiano pericolosamente la salute dell’uomo.
Essi producono direttamente o indirettamente dei gas , quali il gas serra che comprende metano, protossido d’azoto, anidride carbonica e ammoniaca.
Basti pensare che in Italia il 9,3% dei gas serra viene prodotto dall’agricoltura, inquinando i terreni da dove provengono i mangimi per gli animali. Il metano deriva dai processi di fermentazione enterica (gas prodotti dalla digestione e dalle deiezioni degli animali) , cosa che si verifica soprattutto in questi allevamenti intensivi.
Ricordiamoci che il metano è il secondo gas responsabile della riduzione dell’ozono e del riscaldamento
globale della Terra. Il protossido di azoto lo troviamo nella gestione delle deiezioni e nell’utilizzo di fertilizzanti tossici. Per non parlare dell’ammoniaca che è la maggiore sostanza inquinante perché una volta liberato nell’aria questo gas, che si combina con altre componenti , esso genera le cosiddette polveri fini, che poi chici
governa ci fa credere possano aiutare a diminuirle le famose domeniche ecologiche “una tantum”.
Insomma l’uomo ce la mette tutta per inquinare l’aria che respiriamo , il cibo che mangiamo e la tanto preziosa acqua che già comincia a scarseggiare.
Nel nostro Paese le zone maggiormente interessate da questi impianti si trovano soprattutto in Lombardia, seguite da Emilia Romagna e Veneto. Nove aziende su dieci hanno ricevuto fondi pubblici ma queste sono soltanto quelle più grandi. In Italia più dell’80% degli animali provengono dagli allevamenti intensivi.
Negli altri Paesi hanno già cominciato a ridurre tale attività. Al centro del dibattito europeo è in discussione il monitoraggio di queste sostanze inquinanti al fine di rivedere le direttive sulle emissioni industriali per limitare i prodotti di tali impianti.

Greenpeace ha presentato una proposta di legge al Governo per istituire una moratoria e fermare questo sistema malato al fine di proteggere la sicurezza alimentare e il benessere degli animali. Anche il Partito Animalista si è mosso in questa direzione per difendere la mancata tutela degli animali e dell’ambiente con la richiesta di annullamento delle normative che finora hanno tutelato gli allevamenti intensivi, sostenendo l’incostituzionalità degli stessi grazie alla riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione.

Certo sarà una battaglia ardua e molto osteggiata sia da forze politiche che da organizzazioni di categoria che, per proteggere i loro interessi , mettono fortemente a rischio la salute pubblica e quella dell’ambientecon tutti i suoi meravigliosi doni che ci permettono di esistere su questa Terra.

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