In principio c’era l’altro/a. Ammettiamolo, dalla notte dei tempi c’è sempre stato/a una terza persona capace di insinuarsi nel rapporto di coppia fino a portare quest’ultimo alla definitiva rottura. Siamo passati attraverso lettere d’amore nascoste nel seno, delitti d’onore, matrimoni annullati all’ultimo minuto e tanto altro, ma forse, negli anni, non ci saremmo mai aspettati che tradire potesse essere cosi semplice come lo è diventato adesso. Ed infatti con l’avvento del web l ‘infedeltà non viene più nascosta, anzi si insinua nel mondo virtuale con degli specifici siti di incontri interamente dedicati a questa tematica. Oggi è possibile comunicare mostrando apertamente il proprio volto via chat o via mail, tematiche come la paura, la vergogna, l’impunità vengono annullate dalla squisita voglia di corteggiamento e di conquista della facile preda on line. In questo modo, quando ci si relaziona in modo virtuale, si ha la possibilità di sperimentare sentimenti di potere e privilegio, proprio perché non si teme che l’incontro possa diventare “serio” passando da un ambito virtuale a quello reale. In questo contesto, quindi, nell’elenco delle cause che scatenano la crisi del matrimonio, le infedeltà coniugali si collocano tra le più ricorrenti: rappresentano il picco nel 40% dei casi di separazione e divorzio.
Un dato importante si evince dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani,una recente ricerca dimostra che il 60% delle infedeltà coniugali che si consuma nel nostro Paese avviene sul luogo di lavoro, secondo le recenti statistiche elaborate dal Centro Studi AMI confermate dalla società Robert Half Executive Search. Dalla ricerca emerge inoltre che la città in cui si consuma il maggior numero di tradimenti è Milano, seguita a ruota da Roma, Bologna, Torino. Nel sud la città in cui si registrano maggiori infedeltà coniugali è Napoli. L’Italia è il Paese che detiene in Europa il record di relazioni amorose sul luogo di lavoro; seguono nell’ordine Germania, Francia ed Inghilterra. In questo modo sembra proprio che, nonostante ci troviamo in tempi in cui le chat e gli speed date siano sempre più alla portata di tutti, l’amore, o per meglio dirla, il flirt, preferisce una realtà più pratica e meno virtuale, data dalla frequentazione quotidiana sul luogo di lavoro. È interessante notare che nel nostro Paese i luoghi di lavoro a maggiore tasso amoroso siano gli ospedali e le cliniche, gli studi professionali, le redazioni giornalistiche, i pubblici uffici e le banche. Insomma, non si salva nessuno.
Il pensiero che il proprio partner sia “tranquillamente” al lavoro deve abbandonare le nostre menti, soprattutto quelle dei maschietti. Si, proprio cosi, perché da un’altra ricerca si è scoperto che le donne sono diventate negli ultimi anni le attrici più intraprendenti per quanto riguarda il prendere l’iniziativa che porta poi a una relazione extraconiugale. Siamo quindi di fronte a una nuova frontiera della rivoluzione sessuale in atto? Una cosa è certa: una relazione che nasce dalle lacune di quella precedente difficilmente potrà essere soddisfacente. È più facile che sia figlia di un’insoddisfazione, di un vuoto che proviamo a colmare il più velocemente possibile per il terrore di rimanere da soli. Di conseguenza, prima di riempire questo vuoto, proviamo ad entrare in contatto con il nostro mondo interno e cerchiamo di capire che cosa “realmente” vogliamo o non vogliamo dall’altro. Molto spesso, la conoscenza, è il primo passo verso la consapevolezza delle nostre esigenze.
Valentina De Maio