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molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

Ucraina alle urne. “Guerre stellari” e gelo ai seggi

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Sommario: L’Ucraina è andata alle urne. “Guerre stellari” e gelo ai seggi. L’affluenza è stata tutto sommato buona: 40% nelle aree libere del paese. E’ di 450 il numero dei rappresentanti alla Rada che i 34 milioni di cittadini sono stati chiamati a votare in 34 mila seggi, di cui 112 in 72 Paesi, 4 dei quali in Italia. Solo a Mosca gli ucraini aventi diritto al voto sono tre milioni.

L’Ucraina è andata alle urne, nonostante il freddo intenso (niente riscaldamento ai seggi), qualche ora di tensione (tre giornalisti presi a sassate) e un happening a sorpresa a Kiev dove uno dei  candidati del partito di Internet, legalmente in lista con il nome di Darth Vader personaggio della saga di “Star Wars”, non ha potuto votare perché non si è voluto togliere il casco per farsi identificare. Cosa che ha scatenato infinite polemiche. Roba da paese normale. Fosse solo questo.

Visita a sorpresa del presidente a Kramatorsk

L’Ucraina è andata alle urne nonostante la profonda lacerazione in atto nel paese. E’ andata alle urne nonostante Donetsk e Lugansk restino sotto il controllo dei ribelli vicini a Mosca e nonostante la Crimea sia perduta. L’affluenza è stata tutto sommato buona: 40% nelle aree libere del paese. A conferma che è ancora in piedi la speranza di un futuro migliore. Un messaggio che con tutte le forze ha cercato di trasmettere alla nazione anche il presidente Petro Poroshenko, che  inaspettatamente, a seggi ormai aperti, si è recato in visita Kramatorsk, nel cuore della regione orientale maggiormente dilaniata dalla guerra civile, e di lì ha fatto appello alla riconciliazione in nome dell’Europa, della pace e, come ha twittato, “per un’Ucraina unita e indivisibile”.

Pil in picchiata

Un’ Ucraina che è intanto al collasso, travolta da una crisi energetica senza precedenti, con la Russia che le ha tagliato da giugno i rifornimenti di gas adducendo un eccesso di bollette insolute e il Pil in caduta libera. Si prevede per quest’anno un crollo tra il 7 e il 10%. Altissima è la preoccupazione degli osservatori per le ripercussioni del grande caos in cui versano le zone ad est del Paese. Lo svedese Kent Harstedt, capo della missione degli osservatori della Ocse, ha parlato della sfida elettorale più impervia di cui sia mai stato testimone.

Tutti i numeri del voto

E’ di 450 il numero dei rappresentanti alla Rada che i 34 milioni di cittadini sono stati chiamati a votare in 34 mila seggi, di cui 112 in 72 Paesi, 4 dei quali in Italia. Solo a  Mosca gli ucraini aventi diritto al voto sono tre milioni.  I seggi vengono assegnati per metà con il sistema proporzionale (29 i partiti in gara) e per l’atra metà con il maggioritario (3468 candidati). Resteranno vuoti i 30 posti tradizionalmente occupati dai parlamentari delle Crimea e delle due regioni di Donetsk e Lugansk. Quest’ultime in violazione degli accordi di Misk hanno indetto autonome elezioni per il 2 novembre.

I sondaggi danno per certa la vittoria del blocco del presidente presidente Poroshenko. Dovrebbero farcela a  superare la soglia di sbarramento il partito radicale dell’ultranazionalista Oleg Liashko, il Fronte popolare del premier Arseni Iatseniuk il partito Samopomich del sindaco di Leopoli Andrii Sadovy il partito ‘Patria’ di Iulia Timoshenko. Quache chance potrebbero avercela anche il partito Ucraina Forte di Serghiei Tighipko, ex vicepremier con Ianukovich, il Blocco di opposizione, nato dal  Partito filorusso delle Regioni.

 

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