Su iniziativa saudita nell’ambito della tregua in corso dopo i colloqui di Riad
La Coalizione araba in Yemen ha annunciato che 163 prigionieri Houthi saranno rilasciati su iniziativa umanitaria dall’Arabia Saudita. Lo riporta l’agenzia di stampa saudita “SPA“.
Il portavoce delle forze della Coalizione, il generale di brigata Turki Al-Maliki, ha affermato che:
“Il comando delle forze congiunte della Coalizione rilascerà 163 prigionieri Houthi che hanno partecipato alle ostilità contro il territorio del regno, come iniziativa umanitaria ed estensione delle precedenti iniziative umanitarie”.
Ha anche aggiunto che il passo arriva a sostegno di tutti gli sforzi per porre fine alla crisi yemenita e stabilire la pace e gli sforzi delle Nazioni Unite per consolidare l’attuale tregua e creare un’atmosfera di dialogo tra le parti yemenite, nonché per facilitare la chiusura del dossier dei prigionieri e detenuti in linea con i valori islamici, i principi umanitari e le autentiche tradizioni arabe e le disposizioni del diritto internazionale umanitario rappresentate nei testi e nelle disposizioni della Terza Convenzione di Ginevra, la cui attuazione è stata sospesa dal 2018, secondo l’accordo di Stoccolma.
Ha spiegato che il comando delle forze congiunte della Coalizione ha iniziato a finalizzare le procedure per la liberazione dei 163 prigionieri, in coordinamento con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, da trasferire a Sana’a.
Le Nazioni Unite hanno annunciato il primo aprile che le parti yemenite hanno concordato una tregua di due mesi, una cessazione completa delle operazioni militari in Yemen, oltre all’apertura dell’aeroporto di Sana’a a destinazioni regionali predeterminate, nonché l’approvazione dell’ingresso di navi che trasportano carburante nel porto di Hodeidah.
L’annuncio della tregua è arrivato in coincidenza con le consultazioni a Riad, in cui è stata annunciata la formazione di un Consiglio di comando presidenziale in Yemen il 7 aprile per assumere la gestione politica, militare e della sicurezza del stato durante la fase di transizione, guidato da Rashad Muhammad Al-Alimi, con 7 membri.
