Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Yemen: governo, Houthi prende di mira i porti petroliferi

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Mettendo a rischio gli sforzi di pace

Il primo ministro yemenita, Maeen Abdul-Malik, ha sottolineato che l’attacco terroristico Houthi ai porti di esportazione del greggio del sud del Paese mette tutto ciò che è stato realizzato per alleviare la crisi umanitaria e tutti gli sforzi di pace in una posizione di grande pericolo.

Ciò è avvenuto durante l’incontro che ha avuto lunedì 21 novembre nella capitale temporanea di Aden con l’ambasciatore degli Stati Uniti in Yemen, Stephen Fagin e la sua delegazione. L’incontro è avvenuto nel contesto del rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due paesi.

Allo stesso tempo, Abdul-Malik ha sottolineato il ruolo sovversivo dell’Iran, le sue posizioni ostili al popolo yemenita e il suo continuo sostegno alla milizia terroristica Houthi e la pressione internazionale e necessaria per fermare questo gruppo sovversivo.

Durante l’incontro, si sono scambiati opinioni sulla situazione internazionale per far fronte agli attacchi terroristici effettuati dalla milizia filo iraniana ai porti di esportazione del greggio e alla pericolosa escalation che minaccia la sicurezza della navigazione internazionale e della regione.

Le due parti hanno anche sottolineato l’importanza di continuare la cooperazione congiunta yemenita-americana per controllare il contrabbando di armi e droga iraniani agli Houthi, i risultati che questa cooperazione ha ottenuto nel periodo passato importanti risultati.

L’ambasciatore statunitense ha spiegato che la sua visita ad Aden è un messaggio per evidenziare il sostegno degli Stati Uniti al governo yemenita e il suo apprezzamento per gli sforzi compiuti nel periodo passato per portare a termine la tregua, ribadendo la ferma condanna del suo Paese nei confronti degli Houthi e delle sue violazioni e attacchi, sottolineando che la comunità internazionale è unanime nel condannare queste pratiche, come si è già espresso in una dichiarazione il Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Il 2 agosto le Nazioni Unite hanno annunciato che le parti yemenite avevano concordato di prorogare l’armistizio per altri due mesi, alle stesse condizioni, dal 2 agosto fino al 2 ottobre 2022.

Questa estensione è arrivata dopo una precedente tregua entrata in vigore nell’aprile 2022 su tutti i fronti combattenti nello Yemen per un periodo di due mesi e prevedeva l’interruzione delle operazioni militari offensive via terra, mare e aria all’interno dello Yemen.

Tuttavia, la milizia Houthi ha ostacolato per la terza volta l’estensione di quella tregua, imponendo condizioni considerate inaccettabili dal governo legittimo yemenita.

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