Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Yemen: Houthi chiude bar, club e saloni a Sana’a

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Dura la reazione da parte dell’opinione pubblica yemenita

Gli yemeniti sono stufi della nuova decisione dell’autorità dei ribelli Houthi punitiva nei confronti dei residenti della capitale, Sana’a, di chiudere tutti i club sportivi, i caffè, i saloni di bellezza, il centro sanitario femminile, le piscine e i negozi di narghilè.

Secondo gli Houthi che queste attività costituiscono luoghi di corruzione finanziaria e decadimento morale e portano alla perdita del prestigio della società. I ribelli hanno anche condotto campagne repressive per arrestare i trasgressori tra cittadini, commercianti e investitori.

Sebbene le attività dei ristoranti siano rimaste ancora aperte, sono soggette a raid dei ribelli e pressioni della sicurezza che impone il pagamento di royalties e multe con il pretesto di sostenere quello che chiamano lo “sforzo bellico” degli Houthi.

In mezzo alla rabbia della gente, sui siti di social networking in Yemen è possibile leggere le reazioni di condanna rispetto a questa iniziativa degli Houthi. Gli attivisti hanno scritto che queste disposizioni annunciano un ritorno all’era della schiavitù. Altri hanno aggiunto che gli Houthi stanno costringendo le persone a vivere tra i fronti di combattimento e le case, niente di più.

“Non resta altro che imporci il divieto di lasciare le nostre case se non con i vestiti che ci impongono e con un taglio di capelli che si adatta ai loro capricci, e dopo aver confiscato l’arte e proibito il canto e il divertimento sceglieranno anche i colori dei nostri vestiti e i mobili delle case”.

I commenti accusano gli Houthi di soffocare le libertà pubbliche, vincolare i mezzi di sussistenza e di monitorare i movimenti e il comportamento delle persone attraverso una politica di ricatto, limitando gli aspetti della vita pubblica e punire i trasgressori con il linguaggio delle armi, delle minacce e della violenza.

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