La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Yemen: Houthi impediscono fine assedio a Taiz

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I miliziani hanno attaccato e danneggiato le attrezzature per costruire una strada vitale in modo da interrompere l’assedio alla città da loro imposto

Il gruppo Houthi ha preso di mira, con droni e colpi di mortaio, attrezzature che servivano per i lavori di costruzione e asfaltatura di una strada a Taiz. Si tratta di una arteria vitale che collega la città assediata di Taiz, nel sud-ovest dello Yemen, al porto di Mocha sul Mar Rosso.

Fonti locali hanno riferito che i bombardamenti degli Houthi con droni e missili hanno preso di mira, ieri, giovedì 4 maggio, la ditta esecutrice del progetto stradale “Al-Kadha-Taiz”. L’attacco è avvenuto nell’area “Kilo 7”, a metà del progetto vicino all’ingresso del uffici e alloggi dei lavoratori.

Le fonti hanno sottolineato che il bombardamento ha provocato la distruzione di tre attrezzature di rasatura e asfaltatura. Il bombardamento ha anche causato l’interruzione dei lavori sul progetto.

Il governo yemenita ha condannato gli Houthi per questo atto di sabotaggio. Gli attacchi come questo mirano a fermare i lavori sul progetto, il cui fine è allentare il brutale assedio imposto dal gruppo alla città di Taiz da 8 anni.

Il ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha definito in un comunicato il bombardamento, come “codardo”. Il raid conferma la continuazione dell’escalation politica e militare della milizia Houthi. Questo nonostante gli appelli e gli sforzi per fermare la guerra, e la sua insistenza nel rafforzare l’assedio di Taiz. Raddoppiando in questo modo le sofferenze dei suoi abitanti ed eliminando ogni possibilità di normalizzare le condizioni e ripristinare la vita nella regione.

Al-Eryani ha invitato la comunità internazionale, le Nazioni Unite, gli inviati delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti, le organizzazioni e gli organismi per i diritti umani, a rompere il silenzio. A prendere una posizione chiara e schietta su questo attacco terroristico, considerandolo un crimine di guerra e mirare all’umanità, e perseguire i responsabili e garantire che non restino impuniti.

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